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Il tumore è tornato, Haller deve operarsi di nuovo: “La mia battaglia non è finita”

Nella scorsa estate all’attaccante del Borussia Dortmund era stato diagnosticato un tumore ai testicoli. Dopo l’intervento e il primo ciclo di cure sembrava avercela fatta, le nuove analisi non gli lasciano scelta: “Ma io tornerò dinanzi al muro giallo e farò gol”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'attaccante del Borussia Dortmund, ex Ajax, costretto a operarsi di nuovo per la recrudescenza del tumore.
L'attaccante del Borussia Dortmund, ex Ajax, costretto a operarsi di nuovo per la recrudescenza del tumore.

Il tumore è tornato. Ha rialzato la testa e s'è messo a menar calci di nuovo. Sébastien Haller ha letto nello sguardo dei medici cosa gli stava succedendo prima che aprissero bocca. Quando attraversi situazioni del genere, quando impari a guardare la morte negli occhi e a sorriderle di rimando, ti bastano uno sguardo o una sfumatura del viso per capire che devi rimetterti l'elmetto e tornare in trincea.

L'attaccante del Borussia Dortmund non ha scelta, il suo calvario non è ancora finito. Ne ha parlato ancora affidandosi a poche righe scritte in sovrimpressione su una foto sfocata ma che lascia intravedere i dettagli più importanti: c'è lui seduto in un letto di ospedale, la sua sagoma è in dissolvenza. Fino alla prossima scena e a quel lieto fine nel quale aveva sperato. Invece no, dovrà ricominciare tutto (o quasi) daccapo. E quel "solo nel mio letto, non potevo muovermi" della precedente esperienza è un'ombra che s'allunga su di lui.

Il calciatore ha spiegato sui social cosa gli sta accadendo di nuovo.
Il calciatore ha spiegato sui social cosa gli sta accadendo di nuovo.

"Come pianificato fin dall'inizio, dopo la chemio sono state prese in considerazione diverse possibilità – si legge nel post che ha condiviso sui social network -. La battaglia contro il cancro non è finita: dovrò sottopormi a un'operazione per eliminare definitivamente questo tumore che mi tiene lontano dal campo".

In Germania era arrivato dall'Ajax nell'estate scorsa. Il Borussia aveva puntato su di lui a mani basse e lui aveva accettato la sfida: avrebbe dovuto prendere il posto di quel ‘mostro' di Haaland che (anche) al Manchester City s'è rivelato una macchina da gol implacabile. A luglio scorso avvertì alcuni fastidi, l'esito delle analisi gli gelò il sangue nelle vene: gli fu diagnosticato un tumore ai testicoli.

Descrisse quel malessere come una sorta di "disturbo nella zona del ventre". Mise l'animo in pace e si fece coraggio sottoponendosi al percorso che tra intervento e terapie speciali avrebbe dovuto aiutarlo a battere quel nemico che era dall'altra parte della barricate e lo aveva aggredito. Sembra avercela fatta tanto che nella serata degli Eredivisie Awards confermò: "Sono stato operato e sto recuperando molto bene".

Non tutto, però, è andato per il verso giusto. La recrudescenza della malattia è un brutto colpo per il calciatore, i suoi affetti più cari e per i tifosi. La affronta ancora una volta nell'unico modo che ha a disposizione: mai mollare, non cedere allo sconforto, mai smettere di credere che un giorno non molto lontano rivedrà di nuovo il terreno di gioco.

"Dopo la chemio sono state valutate una serie di opportunità, ho scelto di operarmi di nuovo. Ringrazio tutti per i messaggi di sostegno e per la forza che mi date in questo percorso così difficile. Il mio obiettivo è tornare in campo, giocare davanti al Muro Giallo (il settore dello stadio occupato dalla parte più calda dei tifosi di Dortmund, ndr) e segnare il mio primo gol davanti a loro. Sarà un momento bello ed emozionante". Buona vita, Sébastien.

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