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Il lungo infortunio di Lukaku: dopo 40 giorni nessuno sa ancora con certezza quando rientrerà

Doveva saltare 3-4 gare per un risentimento muscolare, sono già 9 quelle in cui l’Inter ha dovuto fare a meno di Big Rom. E probabilmente dovrà attendere ancora prima di rivederlo in campo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Romelu Lukaku doveva rientrare dopo tre-quattro partite di stop. Poi,  la notizia che trapelava da Appiano era per una disponibilità subito dopo la pausa per le Nazionali, nella partita contro la Roma a San Siro. Quindi il tentativo di averlo almeno per la trasferta col Sassuolo, infine adesso si spera che possa essere inserito tra i convocati di Simone Inzaghi per la partita di campionato contro la Salernitana di domenica prossima, 16 ottobre. Nel mezzo, le speranze spezzate di vederlo in Champions se non contro il Viktoria Plzen, almeno in una delle due sfide centrali contro il Barcellona. E invece, niente.

L'assenza di Big Rom si sta facendo di settimana in settimana più assordante, visto che in attacco Simone Inzaghi è costretto a fare le nozze con i classici fichi secchi di un reparto corto in cui Lautaro Martinez e Edin Dzeko stanno venendo spremuti a ripetizione viste le condizioni precarie anche di Joaquin Correa. Il tutto a discapito di una serenità e una continuità di rendimento che pesa tantissimo sia sulle dinamiche di gestione delle fatiche dei vari giocatori quando si è solamente a inizio ottobre, sia sul dovere a tutti costi mantenere altissima l'asticella degli obiettivi. Senza il gigante belga tutto si è complicato, non potendo contare su alternative valide nei momenti di maggior stress.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti con l'Inter in chiaro ritardo in campionato dove ha inanellato già 4 sconfitte in 9 giornate mentre in Champions League sta provando a fare l'impresa chiedendo al gruppo di trovare energie nascoste che possano superare l'ostacolo di un Girone quasi impossibile. E' chiaro che non è l'assenza di Lukaku ad aver condizionato così pesantemente questa prima parte di stagione nerazzurra, dove i problemi sono stati anche altri, ma di certo la sua presenza avrebbe permesso probabilmente qualche risultato in più. Anche perché è stato proprio lui il fiore all'occhiello dell'ultimo mercato estivo all'insegna dell'autofinanziamento in cui, in attacco si è operato prevalentemente in uscita.

Così, anche per l'imminente trasferta delicatissima in Catalogna contro il Barcellona dove si deciderà in modo molto probabile il cammino europeo dell'Inter, Lukaku resterà a guardare i compagni in TV. Lo sta facendo dallo scorso 30 agosto quando con un comunicato la società annunciò un "risentimento muscolare riscontrato nell’allenamento della mattina" con ulteriori accertamenti che avevano "evidenziato una distrazione dei flessori della coscia sinistra". Da allora, una processo rieducativo che si è protratto fino a questi giorni oltre ogni aspettativa con Big Rom che non è mai sceso in campo nemmeno per un allenamento di gruppo nell'ultimo mese e tutto ciò fa pensare che il rientro in rosa sia al momento un punto interrogativo.

La costituzione fisica del gigante belga obbliga Lukaku a dover giocare e non poco per riprendere la forma migliore. Non aver compiuto nemmeno un allenamento significa posticipare ancor più se non l'effettivo rientro, il possibile impiego in campo, senza dimenticare il terrore di possibili ricadute e l'ombra dei Mondiali in cui parteciperà anche il Belgio, oramai distanti non oltre 40 giorni. Risentire un problema muscolare significherebbe comprometterli e forse è anche per questo l'estrema cautela che circonda l'ex Chelsea.

Di fatto, intanto le partite che ha saltato tra Champions League e Campionato sono ben più di 3-4: sono sei solamente in Serie A e tre in Champions League. Ma sono destinate a salire ancora: contro il Barcellona nel return match di Coppa non ci sarà sicuramente e con la Salernitana potrebbe forse presentarsi in panchina, giusto per riassaporare il clima partita. Poi, prima della pausa per i Mondiali, avrà ancora 7 occasioni da sfruttare. Ben il bene suo e quello dell'Inter.

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