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Il Dibu Martinez si giustifica per il bambolotto di Mbappé, ma non rinnega i cori offensivi

Il portiere dell’Argentina Emiliano Martinez in una lunga intervista ha risposto a tutti coloro che lo hanno criticato per alcuni suoi atteggiamenti nei confronti di Kylian Mbappé.
A cura di Alessio Morra
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Insieme a Messi, il Dibu Martinez è stato il protagonista della finale dei Mondiali Argentina-Francia. Il portiere dell'Aston Villa si è preso la scena per la parata al 120′ su Kolo Muani, che ancora se la sogna la notte, per le sceneggiate dai rigori, che hanno provocato due errori, per l'esultanza volgare dopo aver ricevuto il premio di miglior portiere del Mondiale e pure per un bambolotto con il volto di Mbappé mostrato durante i festeggiamenti. Tutte cose che hanno offuscato, quantomeno in parte, i suoi meriti. Compagni e c.t. dell'Argentina lo hanno difeso, Mbappé non lo ha voluto attaccare, il collega Lloris invece è stato durissimo. Ora ha parlato, il Dibu, che ha raccontato la sua verità.

Ha rilasciato un'intervista a France Football il portiere dell'Aston Villa che non è tornato sui suoi passi, ma ha provato a spiegare alcuni passaggi e ha detto di aver solo raccolto una bambolo raffigurante Mbappé. E si giustificando dicendo che non poteva lui sfotterlo dopo aver subito da lui in finale quattro gol: "La gente ci ha lanciato un mucchio di bambole lungo la strada ci hanno lanciato quasi un centinaio durante il tour. In quel momento una bambola con la faccia di Mbappé mi è caduta ai piedi, l'ho presa perché mi faceva ridere, l'ho afferrata per due secondi e l'ho buttata indietro, tutto qui. Come potevo prendere in giro Mbappé? Se ha segnato quattro gol per me, quattro gol in finale. Deve pensare che io sia il suo manichino! Ripeto: ho un enorme rispetto per Mbappé. E vi dirò anche una cosa: è il miglior giocatore francese che abbia mai visto".

L'estremo difensore sudamericano da un paio di stagioni difende i pali dell'Aston Villa.
L'estremo difensore sudamericano da un paio di stagioni difende i pali dell'Aston Villa.

Ci tiene a ricordare che dopo la finale a consolare Mbappé c'era pure lui, oltre al presidente della Repubblica Macron. E ha svelato cosa gli ha detto: "Dopo la partita gli ho detto che poteva essere orgoglioso di se stesso e tenere la testa alta perché ha giocato una grande partita ed è stato uno dei migliori giocatori al mondo. Gli ho anche detto che è stato un piacere giocare contro di lui, che ha quasi vinto questa finale da solo. È un ragazzo immensamente talentuoso. Quando Leo Messi lascerà il calcio, vincerà molti Palloni d'Oro".

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Mentre riguardo i cori cantati contro Mbappé e la Francia, Martinez non ha abbozzato e anzi ha ricordato i cori contro Messi del Mondiale 2018 e ha spiegato perché si prendono di mira alcuni calciatori dopo alcune vittorie: "Era una cosa dello spogliatoio e non avrebbe mai dovuto uscire. Quando la Francia ci ha battuto nel 2018, ricordo che c'erano cori su Messi. In ogni caso, se una squadra batte il Brasile, canterà di Neymar. Non c'è nulla di personale contro Mbappe. Lo rispetto enormemente. Se cantiamo di lui o di Neymar, è perché sono fortissimi".

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