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I giocatori dell’Italia non rispondono ai saluti dei tifosi emigrati in Germania: “Bravi, bravi”

Al termine del match perso per 5-2 dall’Italia a Moenchengladbach, c’è stata una coda non bella all’esterno dello stadio: “Noi in Germania lavoriamo, già abbiamo dovuto vedere questa figuraccia, non ci meritavamo nemmeno un saluto?”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Martedì sera in campo c'era un'Italia sperimentale finché si vuole, ma quella che i giocatori di Mancini avevano addosso a Moenchengladbach mentre venivano distrutti dalla Germania era pur sempre la maglia azzurra. Una maglia da onorare dentro e fuori dal campo, non beccando 5 gol dopo aver mollato, né rispondendo in maniera arrogante per bocca del proprio capitano Donnarumma ad una legittima domanda posta con educazione dall'inviata della Rai.

L'Italia torna dalla Germania con 5 gol sul groppone
L'Italia torna dalla Germania con 5 gol sul groppone

Dopo 4 giornate di Nations League, la Nazionale azzurra rischia adesso la retrocessione nella Lega B in virtù del penultimo posto, con la sola Inghilterra che sta peggio di noi dopo la disfatta casalinga con l'Ungheria. La batosta di Barella e compagni ha ovviamente gettato una secchiata di acqua fredda sulle ambizioni di rinascita dell'Italia, che si presentava in Germania imbattuta nel torneo ed è stata riportata bruscamente sulla terra dai colpi impietosi dei vari Muller e Werner. A fine partita c'era poca voglia di parlare e parecchi volti bassi, con una coda non molto bella che si è verificata al momento dell'uscita dei calciatori azzurri dal Borussia Park per raggiungere il pullman.

In quel momento, dall'altra parte dei cancelli, erano presenti una cinquantina di tifosi che avevano aspettato per quasi un'ora che si palesassero i ragazzi di Mancini, non certo per rinfacciare loro la prestazione umiliante ma anzi per salutarli con calore e riceverne in cambio magari una foto o un autografo, o comunque almeno un cenno. Qualcosa che desse loro quel riconoscimento che solo chi è emigrato all'estero sente come un'esigenza del proprio cuore quando si è lontani dal proprio Paese.

Caprari e Scamacca capo chino sul campo di Moenchengladbach
Caprari e Scamacca capo chino sul campo di Moenchengladbach

La scena descritta dall'inviato di Repubblica non fa onore ai nostri rappresentanti: chiamati per nome ad uno ad uno mentre si portavano verso il pullman, nessuno di loro ha degnato di un cenno i tifosi, stesso comportamento tenuto dal Ct Roberto Mancini. Il mancato saluto della squadra ha trasformato l'amore per la Nazionale in delusione e rabbia, manifestata quando il pullman è uscito dal parcheggio varcando i cancelli. È stato a quel punto che qualcuno ha applaudito ironicamente, urlando: "Bravi, bravi, complimenti".

Il giornalista ha poi raccolto lo sfogo dei presenti: "Scusate, ma siamo delusi", ha detto una signora che vive a Colonia e che per la prima volta assisteva con i due figli ad una partita dell'Italia. "Ma perché non ci hanno degnato di un saluto? Almeno a noi italiani che viviamo in Germania. Per noi averli qui, a casa nostra, è un evento, non sanno com'è difficile per noi", ha aggiunto. Stessi toni di un altro nostro connazionale emigrato a Dusseldorf: "Noi qui lavoriamo, la Nazionale è il nostro orgoglio. Già abbiamo dovuto vedere questa figuraccia qui, proprio in Germania. Non ci meritavamo nemmeno un saluto?". In un momento in cui si parla tanto di disaffezione per l'Italia dopo la botta della mancata qualificazione ai Mondiali, situazioni di questo tipo fanno doppiamente male.

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