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Italia umiliata in Germania, figuraccia indegna della nostra storia: 5-2 agli azzurri

Sommersa da cinque gol, l’Italia di Mancini alza bandiera bianca in terra tedesca: una disfatta più che preoccupante su tutti i fronti che ridimensiona ancora una volta il progetto azzurro, di nuovo in alto mare.
A cura di Alessio Pediglieri
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Contro la Germania è arrivato il primo violento schiaffo che ha risvegliato l'Italia dopo il successo contro l'Ungheria e i pareggi con Inghilterra e i tedeschi, al debutto. Un risveglio amarissimo che ha richiamato recenti fantasmi per una Nazionale in costante trasformazione ma che si è persa davanti al pragmatismo della squadra di Flick, rimediando una pessima figuraccia. Un severo, ma giusto, 5-2, che ha drasticamente ridimensionato ancora una volta i progressi, lasciando la sensazione che la buona volontà ci sia, così come la fame di fare e crederci. Ma siamo ancora in alto mare, mancano elementi fondamentali per vincere, come l'abitudine a certi scenari e soprattutto la capacità, oramai perduta, di fare gol. Che sta diventando sempre più una chimera, per la rassegnazione di un Mancini che ora dovrà capire davvero che cosa vorrà fare da grande.

Roberto Mancini stravolge ancora una volta il volto della propria Nazionale e per la quarta partita della Fase a Gironi della Nations League sceglie il tridente inedito dei "piccolini", basato sulla velocità e i movimenti per infrangere la difesa tedesca durante la partita. Gnonto, Raspadori e Politano partono titolari a garanzia di non creare punti di riferimento facili agli uomini di Flick. Il risultato è ottimo con l'Italia subito in avanti e che sfiora una clamorosa occasione da gol con Gnonto e Raspadori dopo soli 7 minuti.

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Purtroppo però a passare in vantaggio per primi sono proprio i tedeschi qualche istante più tardi, grazie a Kimmich bravissimo a inserirsi a centro area dove la difesa azzurra si fa trovare impreparata, infilando inesorabilmente Donnarumma. Un colpo da knock-out perché da quel momento gli Azzurri non riescono più a ritrovarsi: Mancini sbraita in panchina,  ma il gioco latita e la difesa soffre. La Germania non fa nulla di eccezionale, resta concentrata e ordinata e i suoi affondi soprattutto laterali continuano a far male.

A tal punto che in pieno recupero, in attesa di riprendere fiato e schiarirsi le idee arriva il raddoppio tedesco: Bastoni frana su Muller in modo goffo e  Kovacs non può far altro che fischiare un corretto penalty che Gundogan calcia in modo più che sicuro, al centro lasciando tuffarsi Donnarumma. Un primo tempo negativo, un po' su tutto il fronte, con un primo cambio dettato anche dalla necessità che ha visto uscire a testa bassa Politano al 44′ per risistemare la difesa con Luis Felipe.

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Nel secondo tempo Mancini continua i suoi esperimenti: difesa a tre e inserimento di Scalvini che si va a sistemare a centrocampo davanti alla difesa. Fuori Raspadori e Frattesi e dentro anche Caprari che prova a dare supporto a Gnonto. La partenza è promettente con Cristante subito alla conclusione dopo una manciata di secondi. Ma ancora una volta, mentre l'Italia sfiora la rete, a segnare è ancora la Germania per il tris a firma di Muller che trova lo spazio giusto per mettere la palla alle spalle di Donnarumma.

Una resa totale da parte dell'Italia che ha il merito di continuare a giocare, sfiorando la rete con Barella (in fuorigioco, ma Neuer compie una autentica prodezza) e si aggrappa alla partita forte dei tantissimi giovani in campo affamati di campo. Che però capitolano ad ogni affondo tedesco come in occasione del 4-0, al 68′ di Timo Werner dopo un'azione tutta di prima in area azzurra, che poi replica per la gioia del pubblico di casa al 70′ infilando la manita che imbarazza l'Italia. Costretta a ripartire – ancora una volta – dalle proprie ceneri e sul gol della bandiera di Gnonto e di Bastoni per il definitivo 5-2.

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