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Gasperini va oltre la sfida di Champions: “La nostra più bella vittoria non è battere il Villarreal”

In conferenza stampa in vista di Atalanta-Villarreal, il tecnico dei bergamaschi ha rimarcato il valore simbolico che ha la gara, al di là del risultato che si otterrà.
A cura di Alessio Pediglieri
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Se per la Juventus gli ottavi di finale di Champions League sono già stati raggiunti da tempo, per il Milan appaiono una semplice chimera e per l'Inter un approdo cercato da dieci anni a questa parte, per l'Atalanta il secondo turno significherebbe solamente una cosa: conferma. Conferma di una società oramai stabilmente inserita nel panorama delle migliori d'Europa, un risultato che – con vittoria sul Villarreal – permetterebbe ai nerazzurri di Gasperini di rientrare per il terzo anno consecutivo agli ottavi. E conferma – ancor più grande – di continuare a rappresentare la rinascita di una intera città.

L'ostacolo non è insormontabile, c'è anche il fattore campo che aiuta così come le ultime prestazioni che parlano di una Atalanta in grande forma. Il Girone però è complicato, un cammino ricco di insidie che potrebbe negli ultimi 90 minuti utili per la qualificazione, riservare sgradevoli sorprese. Per questo, il tecnico della Dea predica attenzione massima e ritorna a parlare con basso profilo. Lo stesso che ha assunto nel dopo successo contro il Napoli dove si è rifiutato di discutere di scudetto e che ora lo fa dubitare nel credere che tutto possa essere così semplice.

Nessun pessimismo o cattivo pensiero, semplice realismo e quando in conferenza stampa sottolinea che "non ci si può fidare di questo Villarreal", Gasperini ha ragione ricordando anche il pareggio a suon di gol al Madrigal. Ma il momento è positivo e allora bisognerà approfittarne: "Siamo in fiducia, non abbiamo cattivi pensieri. Ma per fare bene c'è solo una strada: cancellare le sconfitte e le vittorie fin qui ottenute".

Gasperini sa che la responsabilità è molta, il pragmatismo deve regnare sovrano ma anche sognare non è reato. L'obiettivo è continuare il cammino europeo, senza drammi ma con la volontà di sapere di poterci riuscire. Non solo per se stessi ma per motivazioni che partono da lontano, dal dramma del Covid: "Non abbiamo vinto nulla ma è come se lo avessimo fatto. Non si può ridurre tutto a un paio di finali perse come in Coppa Italia. La nostra più grande vittoria è avere con noi tutta Bergamo, che si possa divertire, dopo i due anni che si sono trascorsi. E questo non si deve né si può dimenticare". Festeggiando anche contro il Villarreal.

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