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Dybala a cuore aperto con i compagni della Juventus: parole che gli hanno fatto male

Paulo Dybala si è confidato con alcuni compagni della Juventus dopo il benservito datogli dalla Juventus.
A cura di Paolo Fiorenza
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Le parole sono importanti. Non meno dei fatti che devono spiegare, raccontare, annunciare. Nell'addio di Paulo Dybala alla Juventus c'è una sceneggiatura le cui frasi sono decisamente più sorprendenti della scena madre, ovvero l'incontro tra la dirigenza bianconera e l'entourage del giocatore avvenuto lunedì scorso. Perché se è vero che i segnali delle scorse settimane andavano nella direzione del mancato rinnovo del contratto del 28enne argentino, nessuno si aspettava che l'Ad Arrivabene ci mettesse una didascalia raccontando la rottamazione acclarata di un calciatore non ritenuto più da Juventus. Al punto da non presentargli neanche un'offerta, sia pure al ribasso.

Inaffidabilità fisica, mancanza di leadership al livello più alto, difficoltà di inquadramento tattico: la Juventus si è fatta due conti e ha scaricato senza tanti complimenti il suo numero 10 dopo sette anni. "Non era più al centro del progetto", ha sentenziato Arrivabene: una frase secca in cui è racchiuso il benservito al giocatore, con citazione esplicita dell'arrivo di Dusan Vlahovic a gennaio – e conseguente pesante esborso – come parte decisiva del ragionamento. Progetto cambiato, ergo Dybala messo bruscamente alla porta. "Incredibile", ha postato il fratello Gustavo, riferendosi più alle modalità dell'addio – un no secco senza ulteriori incontri – che alla notizia in sé.

Paulo Dybala non giocherà più per la Juventus dopo il 30 giugno
Paulo Dybala non giocherà più per la Juventus dopo il 30 giugno

Tutto finito in pochi minuti. Una conclusione che ha colto di sorpresa Dybala, il quale si aspettava di partecipare ad una trattativa e non ad una comunicazione unilaterale da parte della società bianconera. Arrivabene ha spiegato che presentare un'offerta al ribasso all'attaccante argentino sarebbe stato irrispettoso per il suo passato alla Juve, parole che assomigliano molto al classico "tu non mi meriti" di quando si vuol dire a qualcuno che lo si sta lasciando dopo anni di fidanzamento.

"Fuori progetto", "ci sono stati cambiamenti", "l'offerta non avrebbe dimostrato il rispetto che abbiamo per lui": parole che hanno fatto malissimo a Dybala, che è rimasto davvero esterrefatto per l'esito dell'incontro. Tutto si aspettava tranne che quello e lo ha confidato ad amici e compagni di squadra – svela Tuttosport – non capacitandosi per l'addio e soprattutto per come è avvenuto. L'argentino era preparato ad una trattativa ed aveva istruito il suo entourage per cercare di arrivare ad un accordo, partendo dall'offerta al ribasso che si attendeva dalla Juve.

La buona volontà non mancava per cercare di incontrarsi a metà strada e la Joya aveva degli argomenti da spendere per aggirare le difficoltà sulla strada del rinnovo. La prospettiva di vedersi con la fascia di capitano al braccio negli anni a venire era una motivazione forte che lo spingeva a continuare con la maglia bianconera, unitamente al grande affetto del popolo juventino: non accadrà nulla di tutto questo, e non per sua decisione. Delusione, amarezza, per Paulo è stata una bella botta.

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