Cruciani, Parenzo, Mughini: chiesta imputazione per diffamazione del convegno sugli arbitri a Napoli
Nel dicembre del 2018 a Napoli, al Suor Orsola Benincasa, si tenne un convegno, dal nome ‘Calcio e Diritto: il rispetto delle regole nell'aree del VAR‘, in cui venne presentato anche un libro sul tema del professor Guido Clemente di San Luca. In quel volume sono stati analizzati gli errori arbitrali che avrebbero falsato il campionato 2017-2018, caratterizzato dalla lotta al vertice tra Juventus e Napoli. Quel convegno fu uno degli argomenti della trasmissione radiofonica ‘La Zanzara' di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, con ospite Giampiero Mughini, noto tifoso bianconero, che parlando dell'evento si espresse utilizzando anche parole moto dure: "La feccia è sempre esistita ed esisterà sempre". Per quella frase il Pm antimafia Catello Maresca, il professor Clemente di San Luca e l'avvocato Claudio Botti denunciarono Mughini al Tribunale di Roma per diffamazione. Con lui, anche i due conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo, che non avevano preso le distanze da quella frase.
Il Giudice per le indagini preliminari Valerio Savio ha ritenuto di dover agire nei confronti dei tre giornalisti e della trasmissione di Radio 24 perché quella frase ("La feccia è sempre esistita ed esisterà sempre") è stata ritenuta ingiuriosa. Per questo Mughini è stato denunciato per diffamazione, mentre i conduttori Cruciani e Parenzo sono stati denunciati perché all'epoca non si dissociarono e avrebbero "incalzato e sostenuto" il loro ospite. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto che "Il Pm entro dieci giorni dalla comunicazione della presente ordinanza formuli imputazione nei confronti di Mughini Giampiero, Cruciani Giuseppe e Parenzo David, contestando i fatti e il reato di cui in parte motiva".
Ora cosa può succedere? È stato scelto applicato l'articolo 409, una sorta di rito abbreviato in cui il giudice non può comminare una sanzione penale, ma può solo decretare una sanzione pecuniaria. Nel caso i tre imputati non accettassero il rito abbreviato. Mughini, Cruciani e Prenzo andrebbero tutti e tre a processo e in quel caso rischierebbero anche la sanzione penale.