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Come sta andando il calcio in Arabia Saudita mentre nessuno se ne importa: Ronaldo è una delusione

Dopo un’estate di milioni investiti per strappare calciatori alla ‘vecchia’ Europa, il calcio in Arabia Saudita non ha sfondato: eccezion fatta per Cristiano Ronaldo e poche altre stelle, l’interesse non è mai decollato veramente. E c’è chi medita fughe da quella ‘gabbia dorata’.
A cura di Maurizio De Santis
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La bolla del calcio in Arabia Saudita s'è sgonfiata senza fare rumore. Eccezion fatta per Cristiano Ronaldo, che fa notizia da sé e di recente è finito in cima alle news per atteggiamenti sopra le righe che gli hanno perfino procurato una squalifica, il resto è tutto nell'illusione regalata dalla campagna di reclutamento estiva di mercato fatta a colpi di moneta sonante.

Destarono scalpore le parole di Toni Kroos che definì "imbarazzante" la scelta di un giovane talento come Gabri Veiga (quello soffiato al Napoli che lo aveva quai in pugno) di accettare un trasferimento in un torneo poco competitivo e di rango inferiore rispetto a quelli europei. Ma nel battage mediatico di allora tutto aveva un senso: milioni investiti con uno schiocco di dita per strappare al calcio continentale un po' di calciatori da portare in patria, dare lustro al campionato, tenere accesi i riflettori, alimentare quel progetto di crescita che deve tracciare la strada fino ai Mondiali 2034.

Nel frastuono di proclami, contratti tanto ricchi quanto zeppi di clausole restrittive e obblighi di permanenza sul territorio ben marcati, e petrol-dollari impilati a mazzette finì anche l'addio di Roberto Mancini alla Nazionale italiana per accettare l'incarico di commissario tecnico della selezione saudita. Fu accolto con tutti gli onori poi a un certo punto anche l'incanto da mille e una notte è svanito dinanzi alla realtà dei fatti, ai risultati che non hanno soddisfatto le attese, a reazioni d'istinto a cui da quelle parti non sono abituati, alle difficoltà di ambientamento, alla differenza di mentalità sportiva tra chi s'è forgiato imparando a gestire la pressione e alzando il livello di competitività e chi invece – è il caso della nazionale araba – pensa addirittura che abbia convocazione e posto di titolare assicurati.

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Com'è andata e come sta andando? Un conto sono le intenzioni, altro quel che resta tra le mani. Soldi a parte e un po' di riverbero dato dall'interesse di qualche tv, che ha provato a inserirsi in una nuova fetta di mondo dell'informazione, il seguito nei confronti della Lega professionistica saudita è andato scemando nel corso del tempo. Anche le immagini di match che spesso sono giocati in cattedrali nel deserto – considerata l'esiguità di pubblico – hanno contribuito a scolpire i contorni di un torneo dal quale più di un calciatore ha meditato d'andar via.

A dominare la stagione è l'Al Hilal di Koulibaly e Milinkovic-Savic

Se pensate che a dominare la scena sia l'Al-Nassr solo perché tra le sue fila c'è CR7 vi sbagliate. Brozovic, Laporte, Telles, Mané, Ospina e tutto l'oro del mondo non bastano per vincere almeno in patria. In realtà, il club che va per la maggiore è l'Al Hilal che ha spaccato il campionato anche senza Neymar. Il brasiliano doveva essere la stella assoluta, s'è rivelato solo un acquisto flop a causa dell'infortunio che lo ha messo fuori dai giochi.

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Eppure la squadra nella quale militano Bonou (ex estremo difensore del Siviglia), Koulibaly (ex Chelsea e Napoli), il portoghese Ruben Neves, l'ex laziale Milinkovic-Savic e l'attaccante serbo Mitrovic non ha affatto risentito dell'assenza dell'ex Psg. A nove giornate dalla fine del torneo è in vetta con 77 punti, +12 sull'Al-Nassr secondo e a distanza siderale sull'Al Ahli (dove militano Gabri Veiga, Mahrez, Firmino, Demiral, Kessié, il portiere Mendy); è in semifinale della Champions League asiatica (deve giocare il doppio confronto con l'Al Ain).

Cristiano Ronaldo segna gol a raffica ma la Champions asiatica è una nota dolente

Cosa sta facendo Cristiano Ronaldo? Ha pochissime possibilità di vincere il campionato, è fuori dalla Champions asiatica (eliminato ai quarti), gli resta la possibile consolazione della King's Cup, la Coppa del Re saudita. È in semifinale con l'Al Khaleej e potrebbe ritrovarsi di fronte una tra Al Ittihad (dove gioca Benzema) e Al Hilal nella finale che vale il titolo. CR7, autore di una tripletta devastante nell'ultimo turno, può fregiarsi attualmente dell'onore di essere capocannoniere del campionato con 29 gol (e 9 assist) e un bottino di reti complessivo che sale a 36 compresi i 6 centri in Champions asiatica e 1 in King's Cup.

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Segna raffica, è il suo mestiere: da quando è in Arabia ne ha realizzati 50 in 54 presenze e una porzione di questi nel 2023 gli è valsa la vittoria della Arab Club Champions Cup in 2023 (la Champions riservata ai club arabi). Sulla soglia dei 40 anni Ronaldo aggiunge primati alla sua collezione. Ma ormai a cosa gli servono?

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