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Cercava su Google ‘come romperle le gambe’, l’inquietante verità sull’aggressione alla Hamraoui

Dopo l’arresto della compagna del PSG Aminata Diallo, Kheira Hamraoui ha pubblicato le foto degli effetti delle sprangate. Emergono particolari inquietanti.
A cura di Marco Beltrami
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Negli ultimi giorni le indagini sulla terribile aggressione a suon di sprangate a Kheira Hamraoui, sono arrivate ad un punto di svolta. Prima l'arresto di quattro uomini, tre dei quali presenti sul luogo dell'aggressione, e poi quello della compagna di squadra al PSG Aminata Diallo. Il quadro che sta venendo fuori, dalle rivelazioni delle fonti di polizia vicine alla stampa francese è inquietante: quella contro la Hamraoui era una vera e propria spedizione punitiva che avrebbe dovuto provocarle danni ancor più gravi.

L'Equipe infatti ha svelato alcuni dettagli sull'attacco alla Hamraoui, e sui motivi che hanno portato all'incriminazione di Aminata Diallo. Quest'ultima inizialmente fu arrestata perché presente con la compagna al momento dell'aggressione e considerata la mandante della stessa. La giocatrice fu poi completamente scagionata con gli inquirenti che iniziarono a seguire la pista passionale, lasciando quella relativa alle rivalità interne allo spogliatoio. Adesso però ecco il nuovo scenario, con le due situazioni che potrebbero essere legate.

La Hamraoui mostra i segni della brutale aggressione
La Hamraoui mostra i segni della brutale aggressione

Secondo il quotidiano transalpino l'analisi del computer della Diallo ha rivelato particolari interessanti, che hanno contribuito in maniera importante alle indagini. Il 30 ottobre 2021, pochi giorni prima dell'attacco alla Hamraoui (4 novembre), Diallo avrebbe cercato su internet "cocktail di droghe pericolose" e ancor più inquietante, il giorno precedente all'assalto,  "rompersi una rotula". Trovato poi anche un numero di telefono corrispondente a quello di uno degli uomini coinvolti nel caso.

Le Parisien ha svelato che i presunti colpevoli hanno ricevuto subito dopo l'aggressione una telefonata da un misterioso intermediario, furioso perché la Hamraoui se l'era cavata senza "gambe rotte". E chi poteva essere così informata sulle condizioni della giocatrice, se non la Diallo presente con lei?

Insomma il cerchio si stringe e la Hamraoui dal canto suo ha deciso di rompere un lunghissimo silenzio, postando alcune foto molto crude relative alle conseguenze dei colpi ricevuti. Lividi e brutte ferite per la giocatrice che con lo scoppiare del caso, ha di fatto visto la sua carriera andare in frantumi. Inserito anche un lunghissimo messaggio, per provare a spiegare il suo stato d'animo: "Dopo lunghi mesi di sofferenza, ho deciso di uscire dal silenzio. Non dimenticherò mai questa sera del 14 novembre 2021. Mi perseguita notte e giorno. Questa sera buia che ha cambiato la mia vita personale e professionale, la mia vita di donna e di calciatore. Questa triste serata in cui ho credevo di morire quando due uomini incappucciati mi hanno costretto a scendere da un veicolo. Mi hanno picchiato con sbarre di ferro, prendendo di mira principalmente la parte inferiore del corpo. Quella notte il loro obiettivo era semplice: rimuovere con estrema violenza il mio strumento di lavoro rompendomi le gambe e mettere fine alla mia carriera".

Da quel momento la sua vita è cambiata per sempre: "A seguito di questa esperienza così traumatica che si è trasformata in un'ingiustizia assoluta, sono stata vittima di una sorprendente cabala mediatica con l'obiettivo di offuscare la mia immagine e la mia vita privata. Lo scopo era quello di allontanare l'opinione pubblica dalla verità: io sono una vittima. Sono colpevole solo per essermi rinchiusa nel silenzio che si addice alla mia modestia. E per aver permesso un brusio mediatico di una violenza incredibile che ha distrutto noi, i miei cari e me".

La Hamraoui è stata costretta a subire di tutto, anche per il polverone sollevatosi per le rivelazioni sulla sua relazione con Abidal: "Per lunghissimi mesi dopo il mio attacco, sono stato ingiustamente insultata in campo, molestata sui social network e minacciata di morte. Tuttavia, ho cercato di aggrapparmi con tutte le mie forze alla mia passione e di rimanere professionale. Questo periodo è stata sicuramente una delle più difficili della mia vita di donna e di sportiva di alto livello. Tanto più che l'avventura della squadra francese, per me così importante, è scritta ora senza di me". E ora la sua speranza è che finalmente la verità venga fuori, per chiudere una terribile pagina, che ha cambiato per sempre la sua vita e la sua carriera.

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