Bonucci e la quarantena: “Ci è stato donato il tempo che ci lamentavamo di non avere”
Leonardo Bonucci non è rientrato tra i tamponi positivi effettuati dalla Juventus ai propri giocatori, proceduta dovuta dopo il caso di Daniele Rugani che ha contratto il virus. Ma come tutti, è rimasto in casa, chiuso tra le quattro mura della propria abitazione in attesa di ‘scontare' la quarantena preventiva, seguendo le richieste del club e che impone l'attuale emergenza sanitaria (qui tutte le news).
Il difensore della Juventus e della Nazionale, che si è fatto tra i primi promotori di iniziative di solidarietà con le strutture ospedaliere obbligate ad affrontare la terribile situazione in cui si è riversata l'Italia nelle ultime settimane, ha provato anche a mandare un messaggio di positività, cercando di cogliere un'opportunità in una situazione comunque difficile per tutti.
La quarantena, da ‘prigione' a occasione
In un lungo e sentito post sui social, Leonardo Bonucci ha ‘benedetto' il periodo di isolamento obbligatorio, non vissuto come una prigione ma come un'occasione "facendo quello che abbiamo sempre rimandato perché dicevamo di non avere tempo". Così, anche Bonucci ha approfittato della situazione per tornare bambino: "con Lorenzo ho avuto la fortuna di rivivere il passato, quel passato che nessuno dimenticherà mai… ho apprezzato e ringraziato questa quarantena perché ho potuto fare quello che non avevo mai potuto fare prima: tornare bambino e giocare in cortile con mio figlio. Restare a casa non è poi così male."
Gli eroi da non dimenticare e lasciare soli
Parole da parte di un professionista che 10 mesi l'anno è in giro per l'Italia e per il Mondo e la famiglia la gode solamente a spicchi, tra un allenamento e l'altro, tra una trasferta e l'altra, e un'altra ancora. Godersi le gioie familiari, scrive Bonucci ma senza dimenticare l'"inferno" che c'è fuori, dove la battaglia alla pandemia è ancora in pieno svolgimento: "Mentre fuori ci sono tutti coloro che salvano vite e ai quali bisogna soltanto dire grazie ed essere orgogliosi e fieri di questi eroi"