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Stano e l’oro olimpico col pollice in bocca: “Ci ho messo 3 settimane a capire che avevo vinto”

Massimo Stano, 29enne marciatore pugliese, ha raccontato le emozioni per la vittoria dell’oro alle Olimpiadi in Giappone. A distanza di 2 mesi da allora ricorda il successo nelle 20 chilometri di marcia. “Vedere Jacobs e Tamberi vincere l’oro in dieci minuti mi ha convinto che potevo farcela anche io”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il pollice in bocca era per la figlia Sophie. È stata la prima cosa che Massimo Stano ha fatto sul traguardo di Sapporo. Ha alzato le braccia al cielo, urlato la propria gioia e poi s'è rivolto verso la telecamera per festeggiare una vittoria bellissima e incredibile: suo l'oro olimpico nella 20 chilometri di marcia ai Giochi in Giappone. Suo un pezzo di storia dello sport italiano 41 anni dopo Maurizio Damilano a Mosca 1980 e Ivano Brugnetti ad Atene 2004. Suo quel sogno di gloria vissuto a occhi aperti. Più volte s'è dato un pizzicotto per avere la conferma che fosse tutto vero. Ci ha messo tempo a realizzare cosa aveva fatto, quali fossero le proporzioni dell'impresa. E quasi gli è mancato il fiato come nemmeno gli era successo in gara.

Nel Salone d'Onore del Coni tra gli atleti delle Fiamme Oro c'è anche il 29enne marciatore pugliese. Stano Sorride, mostra con orgoglio la medaglia e ha lo sguardo già rivolto al futuro, fino al prossimo traguardo. Fino alla prossima scena della sua vita e di una carriera partita da lontano.

Sono partito da mio paesino (Grumo Appula, in provincia di Bari, ndr) fino a salire sull'Olimpo – ha ammesso durante la celebrazione del successo iridato -. Ogni volta che vedo la medaglia rivedo il percorso fatto.

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Prende quel metallo prezioso, lo stringe tra le dita, sorride e gli dà uno sguardo, accarezza la fettuccia e lo mostra in controluce. Il riflesso abbaglia quegli occhi nei quali puoi vedere tutta la sequenza videoclip dell'uomo e dello sportivo. Provate a fare un giro nelle sue scarpe e saprete quanta fatica gli è costata la gloria conquistata con la vittoria nel Sol Levante. Solo una tappa, la testa (e le gambe) vola già all'edizione di Parigi 2024.

Ci ho messo tre settimane a capire l'impresa fatta – ha aggiunto Stano -. Nemmeno immaginavo di poterlo fare. Vedere Jacobs e Tamberi vincere l'oro in dieci minuti mi ha stimolato, mi ha convinto che potevo farcela anche io. E ce l'ho fatta. Parigi 2024 è il mio prossimo obiettivo. Mi piacerebbe fare sia la venti che doppiare. Mi manca la 50 chiometri ma purtroppo è stata esclusa dal programma olimpico.

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