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Rio 2016: Russo avanti ma che fatica

Clemente Russo batte il tunisino Chaktami senza convincere. Giudici generosi con l’azzurro nel secondo round. Ai quarti la sfida al russo Tischchenko, campione d’Europa e del mondo.
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Un gran sospiro di sollievo. Clemente Russo è ancora in corsa. Ma da sorridere, per l'esordio contro il tunisino Chaktami, c'è davvero poco (29-28 30-27 29-28). L'azzurro fa davvero troppo poco, fa molta fatica contro un avversario abbordabile. Ci vorrà ben altro contro il numero 1 russo nei quarti. La sfida più dura e più attesa, quella contro il campione d'Europa e del mondo Evgeny Tishchenko, anche lui non proprio convincente oggi, varrà solo un posto in semifinale. Ma per il casertano, che l'ha già sconfitto nel combattimento per il titolo mondiale del 2013, vale un sogno, vale una corsa all'oro per un'intera comunità.

Vittoria col brivido – Chaktami, uno dei due tunisini a Rio, aveva ostentato ottimismo nonostante le polemiche sulla preparazione con la federazione. "Vado in Brasile per combattere da uomo" aveva detto alla vigilia alla stampa locale, "e fare tutto il necessario per ottenere buoni risultati, per me o per il mio compagno". Parte anche bene, dinamico sulle gambe, rapido nella ricerca del montante. Russo lo stuzzica, lo allontana col sinistro. "Non forzare i colpi" gli dice Damiani all'angolo alla fine del primo round, "muoviti con le gambe avanti e indietro, laterale. Non stare fermo". Il montante destro con cui apre il secondo round, cui segue un altro bel destro, illude. Si fa sorprendere però con la guardia abbassata sui montanti del tunisino che combatte con la libertà di chi non ha niente da perdere. Russo, graziato dai giudici un po' troppo severi nell'assegnare il vantaggio all'azzurro nella seconda ripresa, incassa un altro destro pesante più per la fiducia. Il campano non incide, sembra bloccato, mentre il tunisino stampa un altro jab al volto. La certezza lascia il posto ai dubbi negli ultimi 90 secondi che diventano lunghissimi. Alla fine Russo la vince d'esperienza e d'astuzia, da incassatore.

Sotto con Tischchenko – Russo, che ha promesso un quarto tatuaggio dedicato alle gemelline di tre anni, dopo i due argenti consecutivi, insegue un oro che saprebbe di riscatto. Ma il destino gli ha messo subito di fronte il miglior russo della categoria, quell'Evgeny Tishchenko, fresco di riammissione, campione europeo e mondiale in carica e grande favorito per la vittoria.  Tishchenko si è limitato all'ordinario contro Nogueira, 29enne di Sao Paulo cresciuto nel mito di Mike Tyson e sostenuto dal gran tifo del Boxing Centre. Più propositivo nel primo round, Nogueira incassa pugni pesanti nella seconda ripresa. Il russo fa valere le braccia lunghe per allontanare le combinazioni del brasiliano che appena può gli cerca il volto e chiude il secondo round con due colpi a segno meno del rivale (18-20). Il terzo round vede il favoritissimo russo ancora più in difficoltà, e sanguinante dal naso per un pesante gancio destro, ma comunque vittorioso nonostante i fischi dei tifosi di Rio (29-28, 29-28, 30-27).

Il precedente – E' più alto dell'azzurro di una ventina di centimetri, ma Russo l'ha già battuto tre anni fa nella finale del Mondiale: un combattimento chiuso con un verdetto unanime, scandito dalle combinazioni di Clemente e da un gancio sinistro che fece saltare il paradenti all'avversario all'inizio della seconda ripresa. Il casertano, a Rio con la maturità dei 34 anni e la sicurezza delle 179 vittorie in oltre 200 incontri, teme solo se stesso. Unico pugile italiano alla quarta olimpiade in carriera, Tatanka coltiva ambizioni più grandi del ring a cinque cerchi. "Dopo Rio 2016 ho tanti progetti e, tra questi, c’è anche uno spazio per questo mondo. Resta in me la voglia di un nuovo film dopo “Tatanka” e di un docu-reality come “Fratello Maggiore” e perchè no, un programma sulla mia passione per i cavalli o per la cucina e il mondo eno-gastronomico" ha dichiarato. La "grande speranza bianca", come l'aveva soprannominato Don King, non vuole smettere di stupire.

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