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Rio 2016, Phelps nella storia: oro numero 21 alle Olimpiadi!

Medaglia numero 25 ai Giochi per Phelps che domina i 200 delfino e poi concede il bis nella staffetta 4×200. E’ il primo a vincere una medaglia individuale a 12 anni di distanza dalla prima. Fuori dal podio Czeh e Le Clos. Sorprese Sakai e Kenderesi. Dotto manca la finale nei 100 sl (solo 13mo in semifinale).
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Michael Phelps entra nella leggenda. Nei 200 delfino vince l'oro numero 20, la medaglia numero 24. Insaziabile, dopo la medaglia individuale nei 200 farfalla, concede il bis nella staffetta 4×200 e aggiunge un'altra tacca: 21 ori su 25 podi totali ai Giochi. E' il primo di sempre a vincere un oro individuale a 12 anni di distanza dalla prima. Sorprendente però l'esito della finale più attesa della notte (Federica Pellegrini a parte). Non vanno sul podio i rivali più attesi, Czeh, capace di nuotare quattro decimi meglio dei tempi di Phelps all'Europeo (si scioglie, chiude settimo in 1.56.34) e il campione olimpico di Londra, Le Clos. E' fenomenale lo sprint nell'ultima vasca del giapponese Sakai, argento in 1.53.40. Bronzo alla grande rivelazione della semifinale, il magiaro Kenderesi (1.53.62). Laszlo Czeh passa primo ai primi 50, davanti anche a Michael Phelps. Ma in seconda vasca inizia la progressione del Cannibale di Baltimora che vola a 53.35 ai 100, un passaggio che costringe tutti a cambiare ritmo. Phelps, che ha fatto parlare per la cupping therapy che secondo la televisione russa (certamente di parte) avrebbe effetti non dissimili a quelli del meldonium, ha sofferto in ultima vasca ai Trials, ma piazza lo sprint decisivo in ultima vasca per entrare nella storia.

Fuori Dotto dalla finale – Dotto, campione d'Europa, illude solo per metà gara ma non centra la finale della gara regina, i 100 stile libero: chiude solo con il tredicesimo tempo in semifinale. Fuori anche il campione del mondo Ning. L'azzurro perde un po' di spazio in partenza rispetto a Dressel e Schooling. Deve forzare un po' e passa a 22.80 alla virata(secondo). E' scatenato McEvoy che vince in 47.83. Dotto avrebbe bisogno del record italiano per entrare nei primi in questa semifinale, invece gli mancano completamente gli ultimi 20 metrri. Dopo una prima vasca arpionata di forza, il finale delude. Il tempo è anche più lento rispetto al mattino (48.49) e il settimo posto non lascia speranze. "Ci ho provato. Il passaggio è stato buono, 22.80 è in linea con i miei migliori, ma alla fine non ne avevo più" dice in zona mista a Rai Sport. "Forse sono arrivato qui troppo stanco, a livello di forza resistente non ne ho. Nonriuscivo a tenere velocità e tecnica giusta. Peccato, con un 48 basso si entra in finale". Nella seconda semifinale, il brasiliano Chierighini, esaltato dal pubblico, passa ai 22.59, 4 centesimi davanti a Condorelli, il canadese di origini italiane. E' Chalmers però a vincere la semifinale con 47.88, record del mondo junior. Il brasiliano è l'ultimo a entrare in finale, traguardo che riesce anche al sorprendente britannico Duncan Scott, classe 1997.

Polieri ultima in semifinale – Nei 200 delfino donne, è dominio cinese in una prima semifinale di livello non eccelso. Zhou e Zhang monopolizzano i primi due posti nella gara che ha dato alla Cina l'unico oro del nuoto a Londra 2008.  Alessia Polieri, in corsia 8, chiude la seconda semifinale ultima con un 2.09.35, anche lei con un tempo più alto, e sensibilmente, del suo personale. L'australiana Groves firma un passaggio fenomenale: 27.35 al primo 50, 59.41 ai 100 metri. E' una semifinale molto più veloce della prima, e Groves fa molta fatica nell'ultima vasca a tenere il ritorno della spagnola Belmonte Garcia e della campionessa del mondo, la giapponese Natsumi Hoshi. Rimane fuori dalla finale anche la campionessa d'Europa, la tedesca Franziska Hentke, che arrivava a Rio con il secondo miglior tempo stagionale al mondo.

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