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L’Hulk iraniano affronta finalmente un combattimento vero: è una farsa, scappa per il ring

Può qualcuno creare un inganno convincendo milioni di followers che è come l’Incredibile Hulk? Sì, almeno finché non decide di far entrare il suo personaggio nella vita vera… La storia dell’Hulk iraniano è finita in farsa e la sua vita ora è distrutta: il Titano Kazako lo ha fatto a pezzi sul ring.
A cura di Paolo Fiorenza
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Il bluff dell'Hulk iraniano, al secolo Sajad Gharibi, alla fine è stato scoperto: qualcuno è andato a vedere le carte del 30enne e sul tavolo non c'era letteralmente nulla, se non una figuraccia che ha fatto il giro del mondo e che lo ha umiliato nel suo Paese. Gharibi negli ultimi mesi era riuscito ad arrivare a un milione di followers su Instagram, postando foto di se stesso enorme – con braccia e dorsali spropositati, attirando peraltro accuse di uso abbondante di photoshop – e video in cui si esibiva in azioni di forza primitiva e brutale, come spaccare un'anguria o sbriciolare un grosso osso a mani nude, piegare una barra d'acciaio, trascinare un camion, prendere a pugni un muro fino a farlo rompere.

Tutte cose che vanno bene per costruirsi un personaggio – peraltro molti di questi post sono spariti dal suo profilo Instagram dopo la figura barbina – ma se poi si vuole alzare l'asticella e proporre quell'immagine di se stesso nella vita reale, arrivando a sfidare qualcuno sul ring, ecco che la finzione arriva a un punto oltre il quale non può andare.

Sajad Gharibi in una delle foto che ora sono sparite dal suo profilo
Sajad Gharibi in una delle foto che ora sono sparite dal suo profilo

Lo aveva capito in tempo Martyn Ford, lui sì atleta vero, spaventoso body builder inglese col quale era stato apparecchiato un pompatissimo incontro di boxe contro l'Hulk iraniano sul ring di Londra lo scorso 30 aprile, con un lungo preambolo di provocazioni reciproche sui social.

Martyn Ford e Sajad Gharibi, un atleta vero contro un prodotto della sua fantasia
Martyn Ford e Sajad Gharibi, un atleta vero contro un prodotto della sua fantasia

Ma il faccia a faccia tra i due andato in scena qualche settimana prima a Dubai aveva reso evidente la differenza impressionante di stazza tra i due, con Gharibi molto più piccolo di quanto appariva nelle foto. Quella prima presa di contatto – che avrebbe dovuto ‘scaldare' l'attesa per il match di Londra – era terminata in maniera ignominiosa per l'iraniano, volato via per metri dopo essere stato spinto da Ford. Ma soprattutto, al di là delle evidenti differenze fisiche, si era avuta la percezione di due persone appartenenti a mondi lontanissimi: da una parte un professionista della preparazione fisica, muscoloso e senza un atomo di grasso, dall'altra un ragazzone corpulento e nulla più, che stava provando a fare il passo più lungo della gamba. "È minuscolo, non è così come sembra. È solo un ragazzo molto grosso. Se devo essere onesto, credo che abbia ingannato il mondo intero usando Photoshop", aveva poi detto Ford.

La vicenda aveva avuto ampio risalto in Iran e Gharibi ne era uscito a pezzi, scoppiando in lacrime in un'intervista in cui aveva spiegato che la sua famiglia lo aveva rinnegato in seguito all'umiliazione ricevuta a Dubai. "Non posso chiamare la mia famiglia, quando sono tornato non sono andato da loro. Non posso parlare con mio padreaveva detto singhiozzandoQuando ho parlato con mia madre ha detto: ‘La persona nel video che ho visto non era mio figlio, mio ​​figlio è molto più forte di quello'. È qualcosa che fa male al cuore, quando qualcuno non può parlare con la propria famiglia. Ho perso il mio orgoglio, sono distrutto. La mia famiglia ha detto che sarei andato lì e lo avrei finito. Si aspettavano il contrario di quello che è accaduto. Mi sento molto male e non riesco a dormire, sto prendendo dei sonniferi. Quando una mamma dice questo a suo figlio, come si può sopportare?". Qualche ora prima dell'intervista l'Hulk iraniano già si era sfogato su Instagram: in un video in cui aveva addirittura chiesto a Dio di ucciderlo.

Di fronte a tutto questo e considerando quanto avvenuto nel faccia a faccia a Dubai, Martyn Ford – e probabilmente non solo lui, visto che anche gli organizzatori dell'incontro di Londra si sono posti qualche domanda – ha opportunamente deciso di annullare il match della 02 Arena, adducendo preoccupazioni relative alla "salute mentale", senza ulteriori specificazioni né nominare Gharibi, il quale dal canto suo ha protestato vivacemente e ha dato del vigliacco all'inglese. Ma quel treno ormai era perso e forse non è stato un male per l'iraniano, visto cosa sarebbe potuto succedere sul ring. Tuttavia l'Hulk non ha mollato ed allora ha spostato il suo mirino verso un altro personaggio social come l'autoproclamatosi ‘Titano Kazako', ovvero Djumanov Almat Bakhytovich.

Il Titano kazako, anche lui dal vivo non è esattamente come in foto...
Il Titano kazako, anche lui dal vivo non è esattamente come in foto…

Anche in questo caso stesso copione, provocazioni reciproche via social per costruire la rivalità e poi l'annuncio di un incontro di boxe tra i due, che alla fine si è effettivamente svolto a differenza di quello con Ford. Il combattimento, che ha avuto luogo a Dubai, sarebbe dovuto durare 6 round da 2 minuti ciascuno, ma è terminato molto prima, rivelandosi un'autentica farsa. Oltre a sfoderare un fisico non solo per niente atletico ma anche assolutamente non massiccio come il vero Hulk, Gharibi ha mostrato di non avere la minima idea di come combattere su un ring.

La pagliacciata – con i due che indossavano dei top per non mostrare la mancanza di definizione dei loro corpi, visto che anche il Titano kazako non è che fosse molto simile alle sue immagini social – è durata pochi secondi dopo il suono del gong che ha dato inizio al primo round. L'Hulk iraniano appena ha capito che nel pugilato volano pugni veri e dopo averne incassato qualcuno, ha deciso che la salute era più importante che salvare la faccia. Ha dunque cominciato a scappare per il ring, dando penosamente le spalle al suo avversario, finché l'arbitro non ha potuto fare altro che sospendere il match dopo una trentina di secondi.

A quel punto gli è stato concesso un timeout prima di tornare in azione, ma era chiaro che il match non era proponibile ed infatti poco dopo il Titano kazako ha mandato al tappeto Gharibi. Stavolta l'arbitro non ha potuto prolungare l'agonia in alcun modo, decretando la fine del match. È dunque finito nella maniera più ingloriosa possibile l'esordio nella boxe dell'Hulk fasullo, che a capo chino ha commentato così: "Non ho niente da dire, mi vergogno e chiedo scusa al popolo iraniano".

Il suo allenatore ha fornito una spiegazione più articolata per la prestazione ridicola del 30enne, sostenendo che aveva avuto solo due settimane per allenarsi: "L'incontro era stato fissato prima che Sajad venisse da me e firmasse il contratto. Non c'era modo di annullarlo a meno che non avesse pagato una grossa penale per la cancellazione. Abbiamo avuto una brutta situazione. Sajad è venuto a Teheran per il suo allenamento ma abbiamo avuto un problema finanziario, lo sponsor non ha mantenuto la parola data. In parole povere Sajad si è allenato con me solo per due settimane e gli ho detto che non lo era pronto a combattere. Ma dovevo stare con lui perché doveva combattere e qualcuno doveva allenarlo…". Sarà difficile adesso per l'Hulk iraniano ricostruire immagine e reputazione: sul suo profilo Instagram c'è un fiume di commenti che lo sbeffeggiano.

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