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La denuncia della doppiatrice di Sailor Moon: “L’intelligenza artificiale ci sta rubando la voce”

Elisabetta Spinelli, voce italiana di Sailor Moon (ma non solo) e presidente dell’Adam, denuncia quanto sta accadendo nel mondo del doppiaggio grazie all’implementazione dell’Intelligenza artificiale.
A cura di Stefania Rocco
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Ha doppiato per anni Sailor Moon, l’eroina adorata dai bambini negli anni ’90 ideata da Naoko Takeuchi. È stata, inoltre, la voce di Reese Witherspoon nel film Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, che valse l’Oscar all'attrice. E ancora quella di Pippi Calzelunghe e di decine di spot pubblicitari. Eppure adesso la sua posizione è a rischio a causa dell’Intelligenza artificiale. Elisabetta Spinelli, presidente dell’Associazione doppiatori e attori pubblicitari (che conta 150 iscritti), denuncia in un’intervista al Corriere della sera quanto starebbe accadendo nel silenzio e nell’indifferenza generale:

Le nostre voci sono in pericolo, ma questo sembra non importare a nessuno, anche se non sono solamente gli attori e i doppiatori a essere minacciati dagli algoritmi dell’Intelligenza artificiale. In Francia e in altri paesi europei se ne parla molto più che in Italia, dove il legislatore è stato ormai superato dal progresso tecnologico. La nostra associazione fondata nel 1981 dall’avvocato Claudio Garavaglia è l’unica che tutela la voce degli attori nella pubblicità

Come l’Intelligenza artificiale ruba la voce degli attori

Può farlo e lo sto facendo”, spiega Spinelli quando le chiedono in che modo l’AI riesca a rubare le voci degli attori, “Toglierà la parte umana ed emotiva della comunicazione. Sappiamo che i creatori dell’Intelligenza artificiale stanno imparando a usare ogni tipo di intonazione, alta e bassa, anche se ancora non sono arrivati a riprodurre le intenzioni”. L’Intelligenza artificiale non è ancora in grado di sostituire completamente un attore ma il pericolo derivante dal suo utilizzo è concreto:

Le intenzioni sono ciò che sottintende la battuta di un personaggio. Sono la parte più emotiva. Se io dico, per esempio: “È tanto che non ci vediamo!” Posso comunicarlo come un rimprovero, come un rammarico, come una constatazione, oppure con gioia per essersi finalmente ritrovati. Ci sono mille sfumature che l’Intelligenza artificiale non riesce ancora a rubare all’interpretazione di un attore. Ma loro possono già prendere la mia voce, lavorarla e riutilizzarla. C’è un garante della privacy e ogni voce è un dato biometrico inalienabile. I contratti proposti possono includere clausole che vanificano le tutele legali. A una collega, Tania De Domenico, è capitato di ritrovare la propria voce sintetizzata su un pullman in Svizzera e perfino in alcuni siti porno. Altro esempio eclatante? Alla voce di Emma Thompson è stato fatto leggere il “Mein Kampf” di Adolf Hitler.

La richiesta di Elisabetta Spinelli

Spinelli, a nome dell’associazione che presiede, chiede maggiori tutele: “Chiediamo che venga dichiarato dove siano state prese le voci e che ci sia un consenso informato a monte. Inoltre anche l’utente deve essere consapevole che sta ascoltando una voce clonata. La capacità dell’Intelligenza artificiale di riprodurre la voce è un problema che riguarda tutti, comprese le banche che utilizzano il riconoscimento vocale. Ed è già accaduto a cittadini comuni di ricevere una telefonata con la voce perfettamente replicata di un famigliare che chiede di inviare denaro perché si trova in difficoltà. Eppure il mondo politico non tiene ancora nel dovuto conto il problema”.

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