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Fiona Harvey, la Martha di Baby Reindeer: “Richard Gadd è uno psicopatico, era lui che voleva portarmi a letto”

La lunga intervista che Fiona Harvey, la vera “Martha” della serie Netflix Baby Reindeer, ha rilasciato a Piers Morgan. La donna racconta una versione dei fatti differente da quella fornita da Richard Gadd ma finisce per ammettere: “Ho diversi telefoni e indirizzi mail”.
A cura di Stefania Rocco
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Fiona Harvey, la donna che è stata riconosciuta come la vera Martha della serie Netflix Baby Reindeer, si è detta insoddisfatta della lunga intervista rilasciata a Piers Morgan per difendersi dall'accusa di essere una stalker. Per la prima volta in video dopo che la serie che ha per protagonista Richard Gadd è diventata un caso internazionale, Fiona ha raccontato la sua versione dei fatti durante l'ultima puntata di Piers Morgan Uncensored.

"Costretta a espormi dopo essere stata rintracciata sui social"

Di fronte al celebre giornalista, Fiona ha spiegato di avere deciso di esporsi solo dopo essersi trovata costretta a replicare. Da giorni, ormai, incrociando le informazioni fornite dalla serie con alcuni vecchi tweet, centinaia di spettatori di Baby Reindeer erano riusciti a riconoscerla. "I ‘detective di Internet' mi hanno perseguitata e minacciata di morte. Non è stata una mia scelta quella di espormi, sono stata costretta. Non ho nemmeno visto la serie, sarebbe stato troppo. Ci sono persone che mi hanno addirittura telefonato. È stato orribile". Fiona sostiene di non avere visto la serie in questione e nemmeno lo spettacolo teatrale dal quale è tratta. Sarebbero stati gli amici a rivelarle quanto su Netflix viene documentato con tanta dovizia di particolari: "È stato orrendo rendermi conto di essere la donna rappresentata in quella serie. Penso Gadd volesse distogliere l’attenzione da se stesso e dalle sue accuse di stupro (al produttore tv, ndr) e che, in generale, abbia problemi psichiatrici. È un’opera di finzione. Ci sono solo due cose vere: il fatto che si chiami Richard Gadd e che lavorava come barman, e che ci siamo incontrati due o tre volte".

"Avevo davvero una renna peluche", la stessa che dà il nome alla serie

Morgan chiede alla donna di ripercorrere il primo incontro con Gadd: "Nella serie racconta di avermi offerto un tè quando sono entrata nel pub in cui lavorava come barman. Non è corretto. Non mi ha offerto alcun tè. Nessuno riceve nulla gratis da Richard Gadd. In realtà, stavo pranzando quando abbiamo cominciato a parlare. Fece una battuta sul fatto che gli sarebbe piaciuto ‘appendere le mie tende' insieme a diverse altre allusioni sessuali". Quindi, per la prima volta e contrariamente a quanto aveva fatto in precedenza, la donna ammette di avere davvero posseduto da bambina il cucciolo di renna giocattolo che dà il nome alla serie. Una coincidenza che Morgan evidenzia e di fronte alla quale Fiona non aggiunge altro. Sostiene, però, che l'intera serie sia un concentrato di bugie. A partire dal momento in cui Gadd racconta di averla seguita una notte e di avere spiato dentro casa sua da una finestra: "Sarebbe impossibile guardare dentro casa mia da una finestra. Non è mai venuto a casa mia. Lo escludo categoricamente".

"Ho sei indirizzi mail e quattro telefoni", ma nega le 41mila mail

Uno dei momenti chiave della serie è rappresentato dai continui contatti di cui Gadd incolpa "Martha". In particolare, come evidenziato da Morgan, 41mila mail, 350 messaggi vocali, 744 tweet, 48 messaggi Facebook e 106 lettere. "Falso", risponde la donna, "Non potrei mai inviare 41mila mail. Sarebbe ossessivo. Credo ci siano stati in tutto un paio di scambi di mail. Meno di 10. Nient’altro. Non gli ho mai inviato alcun messaggio di testo, né un messaggio Facebook". Si trova però costretta ad ammettere i tweet, gli stessi che hanno condotto fino a lei gli spettatori della serie. "Potrei aver scritto qualche tweet molti anni fa. Non erano numerose. Erano circa 18 tweet. E gli ho inviato una sola lettera. Immagino che il materiale mostrato da Netflix nella serie lo abbia prodotto lui stesso. Mi piacerebbe proprio vederlo". Ha ammesso, però, di possedere 4 telefoni diversi e sei indirizzi mail: "Questo fa di mie una stalker? Credo solo che sia bello tenere separati le conversazioni con gli amici da quelle relative alle bollette dell’energia elettrica. Conosco altre persone che fanno la stessa cosa e hanno più di un indirizzo mail".

"Richard Gadd non aveva una fidanzata, era omosessuale"

La donna prosegue nel suo racconto, negando a più riprese ogni addebito. Sostiene di non avere mai interrotto uno spettacolo teatrale di Gadd, né di averlo violentato o di avere aggredito la sua compagna. "Non credo che avesse una fidanzata, penso che fosse omosessuale. Ma no, non sono mai stata a casa sua, né ho mai aggredito alcuna ragazza. Sono false anche le scene in cui racconta che mi sarei appostata fuori casa sua seduta alla fermata del bus. Non ho mai saputo dove vivesse. Quello che racconta è un personaggio immaginario, un’iperbole, un’esagerazione. Minacciare i suoi genitori? Non è mai accaduto".

"Mai stata in tribunale, Gadd ha inventato la mia condanna"

"C’è un moneto chiave nella serie in cui Martha, in tribunale, si dichiara colpevole di avere intimidito Richard Gadd e viene condannata a 9 mesi di prigione. Sei mai andata in prigione?", ha chiesto Morgan ad Harvey riferendosi a uno dei momenti conclusivi della serie. Circostanza che la donna ha negato senza tentennamenti: "Non sono mai stata in prigione, né mi hanno condannata per un reato. Quella scena è completamente falsa e non penso nemmeno che l’attrice mi assomigli. La gente mi paragona a lei ma non ci assomigliamo per niente. In comune abbiamo solo il fatto di avere i capelli scuri e di essere scozzesi. La scena in cui si dichiara colpevole in tribunale è diffamatoria, oltre che molto dannosa per la mia carriera. Non sono una stalker, non sono stata in prigione. Penso che Gadd sia uno psicopatico e che il comportamento di chiunque abbia partecipato a quella serie sia oltraggioso".

"Denuncerò Netflix e Richard Gadd, era lui che voleva portarmi a letto"

Fiona, sollecitata dal conduttore che le aveva chiesto perché non avesse denunciato potendo provare la sua innocenza, ha fatto sapere che querelerà sia Netflix che Gadd: "Intraprenderò un'azione legale contro Netflix e Gadd. Il mio compagno, l'uomo al quale sono legata da 5 anni, è un avvocato e stiamo valutando tutte le possibilità. Sono molte le persone da citare in giudizio". Sostiene, infine, che a differenza di quanto raccontato da Gadd nella serie, sarebbe stato lui a nutrire un interesse sessuale nei suoi confronti: "È uno svitato. Un giorno mi chiese di andare a letto con lui e gli risposi che non mi interessava e che avevo un ragazzo. Non mi piacciono i ragazzini".

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