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Alessandra De Stefano a lutto per Davide Rebellin: “In Italia si muore ancora in bici”

La direttrice di Rai Sport commossa in apertura de Il circolo dei mondiali, ricordando Rebellin e protestando per la legge italiana: “Lo scorso anno sono morte 229 persone, oggi un’altra famiglia colpita senza nome”.
A cura di Andrea Parrella
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Si è aperta con un ricordo di Davide Rebellin la puntata de Il circolo dei mondiali. La conduttrice, Alessandra De Stefano, oggi direttrice di Rai Sport e per una vita al seguito delle principali corse ciclistiche internazionali, ha voluto ricordare l'ex ciclista morto nelle scorse ore in seguito a un incidente stradale, vittima di un pirata della strada. Visibilmente provata, De Stefano ha voluto ricordare così l'atleta:

"Prima di parlare di calcio, voglio soltanto dire che oggi è morto Davide Rebellin. Un eterno ragazzo, 51 anni, 30 dei quali passati in bicicletta, 20 dei quali passati con me sulla strada, un ragazzo straordinario.

Quindi Alessandra De Stefano prosegue facendo un'esplicita richiesta: "Viveva per la bici ed è morto per la bici, ancora si muore in Italia in bici, non c'è una legge. Lo scorso anno sono morte 229 persone. Come per Michele Scarponi, questa è un'altra famiglia senza nome colpita. Io chiedo al governo di fare una legge". 

La legge di omicidio stradale

In Italia attualmente è in vigore l'omicidio stradale o pirateria stradale, un reato previsto dal diritto penale italiano, introdotto nell'ordinamento italiano attraverso una legge promulgata nel 2016 a seguito di una iniziativa popolare risalente al 2010 che ha proposto l'istituzione dell'omicidio stradale, una figura dedicata di reato che comminerebbe pene intermedie fra l'omicidio volontario e quello colposo, con l'arresto in flagranza di reato e l'interdizione a vita dalla guida di veicoli (quello che viene definito il cosiddetto "ergastolo della patente").

La tragica morte di Davide Rebellin

Un'altra tragedia, appunto, nel mondo del ciclismo. Perché a 51 anni è morto Davide Rebellin, ex ciclista italiano che è stato investito da un camion nella tarda mattinata di oggi a Montebello Vicentino. Rebellin è stato professionista per oltre trent'anni e solo poche settimane fa aveva chiuso la sua lunghissima carriera. Secondo una prima ricostruzione un camion prima di uscire da uno svincolo avrebbe travolto l'ex ciclista. L'autista del mezzo si è allontanato e non è chiaro se si sia accorto di quanto successo. La tragica morte di Rebellin riporta alla mente la triste fine di Michele Scarponi, grande ciclista che nel 2017 venne investito mentre si allenava in bicicletta nella sua Filottranno.

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