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“Troppa rabbia nel sesso”, Alessandro Borghi aveva già raccontato a Fanpage.it la critica di Rocco Siffredi

Cosa ha preoccupato Rocco Siffredi a tal punto da chiedere la modifica dell’intervista alla giornalista Adnkronos Alisa Toaff? Aver definito cupa la serie Supersex e la relativa interpretazione di Alessandro Borghi, pur ringraziandolo per essersi speso così tanto. Lo stesso Borghi però ne aveva già parlato a Fanpage.it, motivando “la rabbia nel sesso” che gli era stata sottolineata come critica dal pornodivo.
A cura di Eleonora D'Amore
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Nell'ultima puntata de Le Iene, Rocco Siffredi ha deciso di incontrare la giornalista dell'Adnkronos, Alisa Toaff, per porgerle le scuse dopo le offese sessiste inviatele in alcune note audio su Whatsapp. Il motivo? Un'intervista concordata che poi è diventata il pomo della discordia. Il motivo sarebbe legato ad alcune parti di suddetta intervista che riguardavano la serie Netflix Supersex e l'interpretazione "troppo cupa" di Alessandro Borghi. Lo stesso Borghi lo aveva già raccontato a Fanpage.it durante l'intervista di lancio della serie: "Un giorno mi ha detto ‘Mi sono reso conto che forse tu hai fatto le scene di sesso sempre troppo arrabbiato, io invece non ero così arrabbiato, mi sono divertito‘. Mi sono scusato e gli ho spiegato perché l'avevo interpretato così".

La parte dell'intervista che ha destato preoccupazioni in Siffredi

"La storia è tutta vera, a parte questo continuo malessere di Rocco che più lo rivedo e più non mi rivedo", ha dichiarato Siffredi a Alisa Toaff durante l'intervista registrata nell'Hotel Parco dei Principi di Roma, "per il semplice motivo che il set era la mia gioia. Non è che io sono meno cupo di Borghi, è che io sono zero cupo sul set, sto parlando del sesso. Per me il porno è stata la salvezza, fuori dal porno ero triste".

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Andando nel dettaglio delle dichiarazioni sulla cupezza di Alessandro Borghi e sulla distanza avvertita rispetto un personale sentire diametralmente opposto, Rocco Siffredi ha spiegato perché oggi come oggi sarebbe stato complesso realizzare una serie sulla sua vita per come l'aveva davvero vissuta. E sarebbe questo passaggio ad averlo spinto a pentirsi delle sue stesse dichiarazioni e, quindi, a richiedere la modifica dell'intervista all'Adnkronos.

Effettivamente questa cupezza, soprattutto durante il sesso, non mi appartiene, non è mia, mai stato così. Ne ho parlato con Alessandro, gli ho chiesto perché. La serie è bellissima, perché incupirla così? Forse hanno fatto bene perché nel 2024 l’unico tabù ancora rimasto è quello del caz*o. L’unica cosa di cui non si può parlare e dire quanto gode bene, è il caz*o. Se già era una fi*a si spiegava pure meglio. In un epoca in cui viene detronizzato l’uomo, la virilità, in cui l’uomo viene messo un pelino in punizione, fare una serie su Siffredi diventa pubblicato andarlo a spiegare. Perché è difficile fare Rocco Siffredi senza essere Rocco Siffredi. Quegli occhi lì, quello sguardo che ho io mentre faccio sesso con le donne, mi ha reso quello che sono oggi. E probabilmente per Alessandro (Borghi, ndr) poteva essere troppo impegnativo. Non sono deluso, a lui dirò comunque grazie tutta la vita.

Alessandro Borghi a Fanpage: "Rocco mi disse che ero troppo arrabbiato nel sesso"

Alessandro Borghi ne aveva già parlato a Fanpage.it durante l'intervista rilasciata nell'Hotel Hassler di Roma. Parlando della critica più feroce ricevuta da Rocco Siffredi dopo la visione della serie, ci rispose che il pornodivo aveva sottolineato la sua eccessiva rabbia nel sesso, a fronte di un divertimento sfrenato che veniva trasmesso poco. A margine, anche la motivazione per averlo interpretato così:

Un giorno mi ha detto ‘Mi sono reso conto che forse tu hai fatto le scene di sesso sempre troppo arrabbiato, io invece non ero così arrabbiato, mi sono divertito‘. Mi sono scusato se gli era arrivato quello e gli ho spiegato che ho sempre usato ogni scena di sesso per arrivare ad uno stadio successivo del mio ruolo. Da un punto di vista emotivo, non volevo che fosse soltanto una scopata, bensì un evento per il personaggio ogni volta che aveva a che fare con un altro corpo.

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