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Morte Lady Diana, l’avvocato Mansfield: “C’erano altri due veicoli nel tunnel, mai rintracciati”

Nuovi dettagli e misteri salgono a galla a distanza di 25 anni dall’incidente che tolse la vita a Lady Diana: l’avvocato che seguì il caso al fianco del padre di Dodi Al Fayed ha raccontato che “L’idea che sia puramente un incidente stradale non è giusta, ci sono due testimoni”.
A cura di Gaia Martino
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Oggi, 31 agosto, ricorre il 25esimo anniversario della morte di Lady Diana, la principessa di Galles che nel 1997 rimase vittima di un incidente stradale a Parigi insieme al compagno Dodi Al-Fayed e l'autista Henri Paul. Un drammatico evento su cui ancora oggi si discute: l'avvocato  Michael Mansfield al Mirror ha svelato che questo non è un caso chiuso, i conducenti di un'auto e di una motocicletta misteriosa sarebbero state avvistate nel tunnel dove si è verificato l'incidente, secondo alcuni testimoni. I soggetti però non sono mai stati rintracciati.

Le parole dell'avvocato Michael Mansfield

Secondo l'avvocato che ha seguito il caso di Lady Diana a Parigi al fianco del padre di Dodi, Mohammed Al-Fayed, molte domande sulla morte della principessa di Galles non hanno risposta. Michael Mansfield al Mirror ha spiegato che ad ucciderla non sarebbe stato l'incidente.

L'idea che sia puramente e semplicemente un incidente stradale non è giusta. La verità alla fine salirà a galla, ma qualcuno deve cercarla perché ciò accada.

L'avvocato sostiene che prima o poi il caso sarà risolto, essendo alcune questioni ancora irrisolte. Parlando del risultato dell'inchiesta dell'aprile 2008, Mansfield ha svelato che "Quando si chiede alle persone qual è stato il verdetto della giuria, o non lo sanno o dicono che è stato un incidente". Ma il medico legale avrebbe presentato alla giuria cinque opzioni, ha spiegato l'avvocato. "La prima era l'omicidio illegale, legato alla guida imprudente dei paparazzi" ma l'ipotesi sarebbe stata smentita dalle prove, poiché "la polizia britannica ha rintracciato i fotografi", escludendo che fossero vicini alla Mercedes quando è entrata nel tunnel. L'avvocato ha sostenuto che ci fossero altri veicoli nel tunnel, mai rintracciati dopo l'incidente.

"C'erano altri veicoli nel tunnel"

L'avvocato Michael Mansfield vorrebbe che venga fatta chiarezza sulla realtà dei fatti di quella notte del 31 agosto '97. "C'erano altri veicoli all'interno del tunnel" ha spiegato, avvalorando la sua tesi spiegando che oltre la Mercedes vittima, c'era una Berlina nera, ed una moto a schiacciarla.

Una berlina nera davanti rallentava e bloccava l'avanzamento della Mercedes e una moto dietro la tallonava. Due testimoni erano nel tunnel. L'ho chiamato un ‘posto in prima fila', stavano guidando nella direzione opposta.

I testimoni avrebbero assistito a quello che l'avvocato chiama "un sandwich". Ma "né la polizia britannica né quella francese hanno stabilito chi ci fosse nell'auto e  moto".

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