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Mixed by Erry: il film

Mixed By Erry, fratelli Frattasio denunciano Amazon: “Vende maglie con nostro logo non autorizzate”

I tre fratelli, la cui storia è raccontata nel film Mixed By Erry, attaccano la piattaforma Amazon per la vendita di alcuni prodotti con marchio non autorizzato: “Se pure si trattasse di un buco nei controlli, sarebbe una falla enorme”.
A cura di Andrea Parrella
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Da qualche mese la storia dei fratelli Frattasio è diventata nota ai più grazie a un libro e un film che raccontano la storia dei cosiddetti "pirati della musica", quelli nascosti dietro alla sigla Mixed By Erry. Una vicenda complessa, articolata, opaca ma certamente affascinante, che dal ventre di Napoli, il quartiere Forcella, è arrivata in tutta Italia, creando non pochi problemi al mondo della discografia.

Oggi il film di Sydney Sibilla continua ad essere chiacchierato, era nella lista dei 12 film italiani in corsa per una candidatura agli Oscar, prima che andasse avanti "io Capitano" di Matteo Garrone ed è stato il film italiano più visto all'estero su Netflix nelle scorse settimane. Tuttavia in queste ore i fratelli Frattasio tornano a far discutere per un'accusa alla piattaforma di vendite online più nota al mondo, Amazon. Da qualche settimana, infatti, sono in vendita sulla piattaforma magliette, felpe e merchandising con il logo divenuto noto a Napoli negli anni Ottanta-Novanta e riemerso negli ultimi mesi. Il piccolo particolare è che questi oggetti non sono stati autorizzati dai Frattasio, che del marchio Mixed By Erry detengono la proprietà.

Su Amazon sono effettivamente presenti prodotti con un riferimento chiaro a Enrico Frattasio, se ne legge chiaramente il nome, nonché la denominazione dell'utente che vende i prodotti: Mixed By Erri, non la "y" del marchio originale, che è tuttavia riportato fedelmente su magliette e felpe.

La denuncia dei fratelli Frattasio

Raggiunto da Fanpage.it, Peppe Frattasio racconta la vicenda: "Noi abbiamo seguito una prassi da protocollo, avvisando il nostro avvocato che ha fatto le sue indagini, per poi inviare una PEC all'azienda. Personalmente la maglietta io l'ho comprata su Amazon, non so chi sia il responsabile, dalla fattura non si evince nulla di diverso, in quanto la spedizione arriva da lì". In effetti sulla fattura, di cui abbiamo preso visione, si legge "venduto e spedito da Amazon", il che significa due cose: o che che qualcuno possa aver inviato la merce nella logistica di Amazon, che quindi smista le vendite e produce una fattura riferita ad Amazon, oppure che il merchandising in questione fosse prodotto, venduto e spedito proprio da Amazon. In entrambi i casi, si tratterebbe di una grossa anomalia. Dice Frattasio:

Nel nostro caso pare un prodotto fatto da loro, ma chiunque l'abbia fatto è assurdo quello che accade, c'è anche il nostro nome nell'inserzione. Incredibile che non si accertino dell'utilizzo del marchio, di chi sia la proprietà del marchio stesso […] Se pure si trattasse di un buco nei controlli di Amazon, sarebbe una falla enorme. 

I prodotti illeciti spariti dalla piattaforma

Al momento della pubblicazione di questo articolo le inserzioni in questione, di cui abbiamo potuto prendere visione nelle scorse ore, non sono più visibili, ma tramite delle ricerche siamo riusciti a risalire alle date di caricamento di alcuni dei prodotti in questione che risalgono a luglio 2023. I Frattasio restano in attesa di una spiegazione ufficiale: "Non so come risponderanno, ma il polverone andava alzato.  L'impressione è che ci sia un atteggiamento per il quale non ci sia grande interesse per la nostra contestazione. Io la maglietta l'ho comprata più di un mese fa, ho aspettato di vedere cosa facessero, ma niente". D'altronde Frattasio racconta di aver scoperto la cosa per puro caso:

Mi inviavano dei video in cui si vedevano tutte queste persone con le magliette addosso, ma credevo si trattasse di cose fatte in casa, personali. Poi invece mi hanno segnalato che c'erano le magliette in vendita su Amazon e da lì ci siamo resi conto di quello che stava succedendo.

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