video suggerito
video suggerito

“Bruce Willis non può più parlare e leggere”: che cosa sappiamo delle condizioni di salute dell’attore

“Bruce Willis non può più parlare, leggere o camminare a causa del declino progressivo della demenza”: l’articolo pubblicato dal Tribune fa il giro del mondo, riportando un presunto peggioramento delle condizioni di salute dell’attore. Si tratta, tuttavia, di un rimpasto di notizie già emerse tra il 2023 e il 2024. Al momento, non sono arrivati nuovi aggiornamenti da parte dei familiari o di fonti a lui vicine.
A cura di Stefania Rocco
754 CONDIVISIONI
Immagine

Bruce Willis non può più parlare, leggere o camminare a causa del declino progressivo della demenza”: con questa introduzione, l’articolo pubblicato dal Tribune ha fatto il giro del mondo. Presentato come un aggiornamento sulle condizioni di salute dell’attore, il contenuto è stato ripreso da testate internazionali e rilanciato in rete, creando un’eco mediatica in grado di raggiungere ogni angolo del mondo. Eppure, una lettura attenta dell’articolo rivela l’assenza di reali novità: mancano dichiarazioni ufficiali da parte dei familiari di Willis o di fonti a lui vicine. Quelle affermazioni, semplicemente, non esistono. Si tratta, piuttosto, di un rimaneggiamento di notizie già circolate tra il 2023 e il 2024.

La malattia di Bruce Willis è degenerativa: impossibile aspettarsi miglioramenti

Una precisazione è doverosa: la demenza frontotemporale, la malattia di cui soffre Bruce Willis, è una patologia degenerativa e progressiva. Questo significa che non ci si possono aspettare miglioramenti. La stabilità, in questi casi, è il massimo auspicabile.

Proprio ad aprile 2025, la famiglia dell’attore aveva dichiarato che Willis è stabile, pur sottolineando che la malattia continuerà a progredire. È quindi plausibile che, con il passare dei mesi – o degli anni, si spera – l’attore sarà costretto ad affrontare un deterioramento graduale delle capacità verbali e motorie. Ma non esistono aggiornamenti ufficiali recenti. Lo stesso Tribune, nel tanto rilanciato articolo, ammette: “Secondo quanto emerso tra il 2023 e il 2024, l’attore è diventato in gran parte afasico e non riesce più a leggere. Si dice anche che abbia difficoltà motorie. […] Non ci sono state recenti conferme ufficiali di un ulteriore peggioramento delle condizioni di salute di Willis, oltre a quanto già riportato in precedenza”.

Tradotto: non ci sono novità. Quanto riportato è solo un riassunto di notizie passate, riorganizzate e presentate con un titolo sensazionalistico che ha alimentato un’ondata mediatica globale, pur in assenza di nuovi elementi.

La vera fonte è un'intervista del 2023

Che Bruce Willis non fosse quasi più in grado di parlare era già emerso nel 2023. A raccontarlo, all’epoca, fu Glenn Gordon Caron, produttore che aveva lanciato la carriera dell’attore con la serie Moonlighting negli anni ’80. “La malattia di Bruce è una malattia progressiva, quindi sono stato in grado di comunicare con lui, prima che la malattia lo rendesse non in grado di comunicare come è adesso. La mia sensazione è che capisca chi sono per i primi tre minuti. Sta perdendo la capacità di comunicare; era un lettore vorace – non voleva che nessuno lo sapesse – e ora non legge più. Tutte quelle competenze linguistiche non sono più a sua disposizione, eppure è ancora Bruce”, dichiarò nell’ottobre 2023 in un’intervista al New York Post. Parole che oggi vengono riproposte come se fossero un aggiornamento recente, quando in realtà risalgono a quasi due anni fa.

La famiglia di Bruce Willis aveva chiesto rispetto e delicatezza

Quanto accaduto risulta ancora più grave alla luce la richiesta avanzata dalla famiglia di Bruce Willis ai paparazzi e ai media internazionale. Nel momento in cui hanno reso pubblica la diagnosi dell’attore, i suoi cari avevano chiesto rispetto: rispetto per un nucleo familiare chiamato a gestire, anche pubblicamente, una malattia difficile e dolorosa. Un rispetto che dovrebbe tradursi anche  – e soprattutto – nella capacità di evitare sensazionalismi, in particolare quando si basano sull’assenza totale di aggiornamenti o dichiarazioni ufficiali su un reale peggioramento.

Peggioramento che, com’è nella natura di qualsiasi patologia neurodegenerativa incurabile, arriverà o potrebbe essere già in corso. Ma che, in questo caso, è stato “strillato” al mondo senza il benché minimo riscontro oggettivo.

754 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views