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Amadeus risponde all’ambasciatore israeliano dopo Sanremo: “Chiedere la pace non significa seminare odio”

Amadeus, ospite di Porta a Porta, ha risposto a una domanda di Bruno Vespa sulle critiche dell’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, che sui social ha sostenuto che il palco di Sanremo 2024 “sia stato sfruttato per diffondere odio”: “I cantanti che vengono in gara lanciano messaggi e appelli di pace, c’è sempre un grande senso di inclusione”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Amadeus, ospite di Porta a Porta, ha risposto a una domanda di Bruno Vespa sulle critiche dell’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, che sui social ha sostenuto che il palco di Sanremo 2024 "sia stato sfruttato per diffondere odio". Nel particolare il messaggio diceva: "Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c'erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi insieme ad altre decine di ostaggi israeliani. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto".

Amadeus in difesa dei cantanti del suo Sanremo

Amadeus ci è tornato durante la puntata di Porta a Porta di martedì 13 febbraio: "Rispetto le decisioni di tutti, ma non sono assolutamente d'accordo. Mai mi sarei sognato, ma neanche i cantanti, di portare odio, anzi noi portiamo esattamente l’opposto, i cantanti che vengono in gara lanciano messaggi e appelli di pace, di libertà, di libertà di idee, di pensiero, di uguaglianza di pelle, di valori. Mi sento di dire che nella storia di Sanremo, senza sembrare presuntoso, in questi anni c’è stato un grande senso di inclusione che va assolutamente rispettato e mai cambiato, sennò torniamo indietro". E infine: "La guerra da qualsiasi parte è da condannare, non c'è una guerra da un lato o dall'altra, qualsiasi guerra al mondo va fermata". Enorme il consenso popolare per queste parole che arrivano in coda, alla fine di un Festival straordinario lato ascolti e non solo. Un evento televisivo che nei cinque anni di gestione Amadeus è diventato un riferimento per i giovani, non solo per il pubblico generalista di Rai1.

Amadeus sul conduttore di Sanremo 2025

Elemento identitario e imprescindibile, che sarà croce e delizia per chiunque arriverà al suo posto alla conduzione del Festival di Sanremo 2o25. "Non so chi possano essere i miei successori, ogni giorno leggo tanti nomi sui giornali: da questo momento sono tornato un soldato semplice e non spetta a me decidere cosa accadrà dopo. Di una cosa sono però convinto: conduttore e direttore artistico per me devono assolutamente coincidere", ha dichiarato Amadeus sul prossimo conduttore.

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