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Sono 3 mila le lingue in estinzione: in pericolo anche i dialetti italiani

Thai Song, Piccarda e Obersorbisch: lingue che rischiano di scomparire. L’allarme degli esperti riguarda anche l’Italia: fra i dialetti in pericolo, quello Piemontese e il Friulano, ma anche gran parte delle lingue parlate in Sardegna.
A cura di Federica D'Alfonso
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The Endangered Languages Project
The Endangered Languages Project

Sarebbero oltre 7 mila le lingue parlate oggi nel mondo. Una varietà immensa, fatta di dialetti e idiomi in continuo mutamento: una varietà non solo linguistica ma anche culturale che però, secondo gli esperti, è in grave pericolo. È l'Alliance for Linguistic Diversity a dare l'allarme: più di un terzo delle lingue parlate nel mondo sta scomparendo. Un fenomeno complesso, che riguarderebbe soprattutto le aree del Pacifico e alcune zone dell'Africa. Ma anche l'Italia.

Kuruaya, Laimòn, Dhungaloo, Siuslaw e Malyangapa sono solo alcune delle lingue che oggi, ufficialmente, non esistono più. Il Thai Song, il Korana o l'Ingalik stanno invece lentamente ma inesorabilmente scomparendo. Con meno di mille parlanti rimasti, molte lingue e dialetti del mondo rischiano di scomparire per sempre, e con loro, la memoria culturale che rappresentano.

Una stima quanto mai flessibile, difficile da definire con certezza a causa dell'estrema dinamicità dei dati, dovuta ai costanti flussi migratori e all'assenza, in molti casi, di documentazioni scritte. Ma l'Alliance for Linguistic Diversity ha elaborato una mappa che evidenzia lo stato attuale delle cose: ad oggi la varietà linguistica si è drasticamente ridotta, e con essa anche quella culturale. “The Endangered Languages Project”, questo il nome della ricerca, ci permette di fare un vero e proprio “viaggio” attraverso le lingue a rischio (contrassegnate in rosso), quelle ufficialmente scomparse (in nero) e quelle la cui attività non è al momento conosciuta (in grigio).

Dalla Russia alla Francia: le lingue a rischio

La mappa dell'Endangered Languages Project
La mappa dell'Endangered Languages Project

Sarebbero le lingue del Pacifico, che rappresentano il 18,5% delle lingue del mondo, quelle più a rischio. Ma esistono tanti altri dialetti, alcuni parlati da meno di 20 persone in tutto il mondo come l'Itelmen, appartenente ad un gruppo etnico stanziato nella penisola della Kamčatka, in Russia, o il Penrhyn, una lingua individuata nell'arcipelago delle Isole Cook e conosciuta ormai da meno di 500 persone.

Ma anche l'Europa starebbe gradualmente assistendo alla scomparsa di molti dei suoi dialetti: la Piccarda, parlata nel nord della Francia e nell'ovest del Belgio francofono, l'Istriota, parlata da soltanto mille persone nell'Istria meridionale, e l'Obersorbisch, una lingua slava presente nell'est della Germania, sarebbero entrate nella lista delle lingue in pericolo.

La situazione italiana

La mappa italiana dell'Endangered Languages Project
La mappa italiana dell'Endangered Languages Project

Ma anche l'Italia sta subendo il drastico impoverimento dei parlanti: l'Alliance ha individuato undici dialetti, diffusi in tutta Italia, dal Nord alle isole, considerati fortemente a rischio. Dialetti come il Piemontese, il Romagnolo e il Friulano, parlati da poco più di 300 mila persone, rischiano di scomparire.

Così come l'Arbëreshë, il dialetto italo-albanese parlato in molte zone del Sud d'Italia, dall'Abruzzo alla Sicilia. Diffusa soprattutto in Campania, nella provincia di Avellino, e ancor di più in Calabria, da Catanzaro a Cosenza, questa lingua conta oggi meno di 100 mila parlanti, pur essendo un idioma carico di storia e tradizioni: rappresenta infatti una commistione unica di italiano, dialetti meridionali, albanese e greco, che nei secoli ha tramandato oralmente il patrimonio linguistico, culturale e soprattutto religioso.

Cartello stradale bilingue (italiano-arbëreshe) a Maschito, in Basilicata
Cartello stradale bilingue (italiano-arbëreshe) a Maschito, in Basilicata

La regione che di più sembra dover fare i conti con questo fenomeno, è la Sardegna: dialetti come il Gallurese, il Sassarese e il Campidanese contano oggi poco meno di 500 mila parlanti, e sono profondamente a rischio. Lingue affascinanti, risultato di contaminazioni culturali lunghe secoli: come l'Algherese, una particolare variante del catalano risalente addirittura al XIV secolo. Considerata inizialmente la lingua degli schiavi, l'Algherese divenne nei secoli una lingua prestigiosa, utilizzata dal clero e dalla nobiltà fino al XVII secolo. Oggi, è parlata da meno di 30 mila persone.

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