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Scontro Lega-M5S, Giorgetti: “Giuseppe Conte tifa Movimento”. La risposta: “Accusa gravissima”

Questa sera alle 20:30 ci sarà il Consiglio dei ministri in cui si parlerà del decreto sicurezza bis. L’incontro, annunciato dal presidente Giuseppe Conte, sembra una resa dei conti tra i due partiti della maggioranza che continuano a litigare pubblicamente. Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista, ha accusato il presidente del Consiglio di non essere imparziale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nella maggioranza continua a salire la tensione, o almeno così sembra. Tra Movimento 5 Stelle e Lega oggi potrebbe esserci una vera e propria resa dei conti in un Consiglio dei ministri di fuoco, annunciato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini e poi ufficializzato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha spiegato: "Inizierà questo pomeriggio perché c'è una scadenza, rimarrà aperto e poi ci aggiorneremo in serata alle 20:30". Nel frattempo continuano i botta e risposta tra le due forze del governo, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che ha accusato Conte di "non essere una persona di garanzia". Infatti, secondo il sottosegretario leghista, il presidente del Consiglio "ha cercato e cerca di interpretare un ruolo di mediazione", ma non ha "sensibilità politica" e quando gli viene chiesto di "scendere in campo" si schiera con chi lo ha proposto. "Lui è espressione del Movimento 5 Stelle – ha continuato Giorgetti – e questa situazione non può durare in eterno". Durissima la risposta di Conte, che ha definito "gravissimo" mettere in dubbio la sua imparzialità. "Vorrei chiarire che, sin da quando è iniziata la competizione elettorale, non mi sono mai lasciato coinvolgere, non troverete mai una mia dichiarazione a favore dell'una o dell'altra parte politica – ha continuato il presidente del Consiglio – se si mette in dubbio l'imparzialità e l'operato del presidente si mette in discussione anche l'azione di governo". Le sedi per discutere di ciò, ha spiegato Giuseppe Conte, sono il Consiglio dei ministri ed eventualmente il Parlamento, "non allusioni, mezze interviste e un mezzo video su Facebook".

Mentre per Matteo Salvini "in questi giorni Renzi e Di Maio dicono più o meno le stesse cose" sulla questione migranti, il ministro dei trasporti Danilo Toninelli ha sottolineato che il decreto sicurezza bis "non deve essere fatto per fini elettorali". Gli ha fatto eco il capo del suo partito, Luigi Di Maio, che ha annunciato: "Oggi ci sarà il Consiglio dei ministri, è confermato, e io porterò il decreto da un miliardo di euro per gli aiuti alle famiglie che fanno figli, anche se ho se ho sentito che qualche membro del governo vorrebbe dirottare questo miliardo su altre misure".

Rispetto alla reazione di ieri sera in diretta televisiva, con il leader della Lega che si è scagliato contro i ministri pentastellati chiedendo una spiegazione sullo sbarco della Sea Watch 3, Luigi Di Maio ha sottolineato che "è Matteo Salvini il ministro dell'Interno, è lui che comanda le forze dell'ordine, è lui che porta avanti le politiche sull'immigrazione e noi siamo d'accordo con quelle portate avanti fino ad ora. Ma – ha continuato il vicepresidente del Consiglio – se il ministro dell'Interno viene a sapere che stanno sbarcando dei migranti durante un talk show è lui che deve spiegare che succede, non noi".

"Il ministero dell'Interno non ci ha fatto leggere il decreto sicurezza bis, lo porta oggi per la prima volta in Consiglio dei ministri, se ci sono le norme e soldi per avviare i rimpatri lo voteremo", ha continuato Luigi Di Maio, ma se è solo "una trovata elettorale senza sostanza" allora "si stanno prendendo in giro gli italiani". Sulla discussione di oggi in Cdm, Matteo Salvini si è detto fiducioso, "sperando che non ci siano scontri". Il leader della Lega ha sottolineato come "il problema siano i no" del Movimento 5 Stelle, "ultimamente sono tanti, dall'autonomia, alla flat tax, ai cantieri". I no, ha spiegato il ministro dell'Interno "non danneggiano Matteo Salvini ma l'Italia, che ha bisogno di sì".

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