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Forlì, Salvini parla dal balcone come Mussolini. Pd attacca: “Scimmiotta adunate del regime”

Salvini ha ricevuto critiche dalle opposizioni, dopo aver tenuto un comizio affacciato dal balcone nella piazza principale di Forlì. Oggi ha risposto agli attacchi di un candidato Pd a Pavia, Ottavio Giulio Rizzo, che ha evocato in un post piazzale Loreto. Per il sindaco il riferimento al Duce è “inaccettabile”. Il vicepremier minaccia querele.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Usare il balcone del Municipio su piazza Saffi per parlare a una (per la verità scarsa) platea di un comizio sembra scimmiottare le adunate anteguerra del regime. Cosa che per Forlì, che ha nella sua piazza principale un luogo di rispetto e memoria per i partigiani che qui vennero impiccati e per il sacrario alle vittime della guerra, è semplicemente inaccettabile". Lo ha scritto ieri su Facebook il sindaco di Forlì, Davide Drei, commentando il fuoriprogramma di Matteo Salvini impegnato venerdì in un comizio in città. Causa pioggia il suo intervento non si è tenuto in piazza ma in salone comunale, col vicepremier affacciato al balcone per parlare alla folla. Da quello stesso affaccio il Duce aveva assistito all'uccisione di alcuni partigiani.

Un momento che lo stesso Salvini ha immortalato con un tweet ieri mattina commentando: "Uno spettacolo ieri sera! Comizio sotto l'acqua affacciato dal balcone sulla piazza principale di #Forlì! Se lo sa la Boldrini…". L'ex presidente della Camera ha risposto ancora una volta per le rime: "Invece di occuparti di me pensa alla sicurezza delle persone visto che a Napoli si spara per strada e a Viterbo un commerciante è stato ucciso a sprangate. Ti ricordo che sei il Ministro dell’Interno e in queste ore dovresti fare riunioni di lavoro, non comizi in piazza".

Quello a cui si è assistito a Forlì, ha sottolineato il sindaco Drei su Facebook, "è qualcosa di penoso". "Usare la funzione di ministro dell'Interno per usare ogni spazio al di fuori dei regolamenti comunali, confondendo il ruolo istituzionale con quello del segretario di un partito, è un dispetto ai valori costituzionali basilari su cui si fonda l'Italia. Una brutta serata purtroppo per la nostra città – ha aggiunto Drei – un pessimo modo di fare campagna elettorale, non all'altezza della storia democratica di Forlì".

Oggi il vicepremier leghista è tornato sulle polemiche, replicando al post di Ottavio Giulio Rizzo, candidato dem a Pavia, che aveva criticato duramente il ministro con queste parole: "Oh, se ci tiene tanto a rievocarlo, tenga presente che piazzale Loreto verrà finalmente trasformata in una piazza pedonale…" Salvini ha risposto così, minacciando querele: "Post di candidato ‘democratico' a Pavia. Bacioni e querela, buona domenica agli amici del Pd". L'esponente Pd ha però rimosso il post successivamente. E fa alcune precisazioni in un altro intervento sui social:

La prima è che ovviamente non auspico l’impiccagione di chicchessia, non fosse per il banalissimo punto che le sentenze capitali sono contrarie all’ordinamento costituzionale nonché all’insegnamento della Chiesa. La seconda è che il 99% dell’offerta politica di Salvini è, opinabilmente, orribile ma è politica: si combatte con controproposte, ci si sottopone al voto dei cittadini, si governa o si fa opposizione; e poi ci si combatte nuovamente con proposte contrapposte, si va al voto, e così via.
La terza, ed è il vero problema, è che Salvini per tirar su un mezzo punto percentuale in più oltrepassa il limite che un uomo politico dovrebbe tenere invece sempre ben fermo: va a solleticare gli istinti dei nostalgici del, come lo definiva il Gran Lombardo, luetico ed eredoluetico. Ed è a questo punto che qualsiasi italiano, essere di destra o di sinistra non c’entra nulla, dovrebbe avere come DOVERE civile la replica indignata. Salvini stia lontano dal rievocare la memoria di Mussolini, e tutti staranno lontani dal rammentargli la giusta (per il contesto storico dell’aprile 1945) fine di Mussolini.

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