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Nasce il Fondo Pino Rauti a Biblioteca Nazionale di Roma, Anpi: “Apologia verso fascista convinto”

Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini è intervenuto facendo rimuovere la pagina dove si descriveva in toni entusiasti l’acquisizione del fondo. La Biblioteca Nazionale aveva definito Pino Rauti “uno dei personaggi chiave della Storia della Destra in Italia, tanto attivo e creativo, quanto riflessivo e critico”.
A cura di Natascia Grbic
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La Biblioteca nazionale di Roma ha inaugurato il Fondo Pino Rauti. Ne è stata data notizia il 19 novembre, data di nascita del fondatore del Movimento Sociale Italiano: con toni entusiasti, è stato annunciato il riordino dell'archivio della biblioteca personale dello "statista Pino Rauti". L'e-mail con la quale è stata annunciata l'acquisizione del Fondo, descriveva Rauti come "uno dei personaggi chiave della Storia della Destra in Italia: organizzatore, pensatore, studioso, giornalista, deputato dal 1972 al 1992. Tanto attivo e creativo, quanto riflessivo e critico". Una descrizione molto abbellita, dato che fece attivamente parte della Repubblica di Salò e non rinnegò mai il suo passato. Negli anni '50 fondò Ordine Nuovo, insieme a persone che diventeranno poi note per essere inquisite nella strage di Piazza Fontana (per la quale Rauti fu invece prosciolto).

Il messaggio della Biblioteca nazionale di Roma

Già Rauti anni fa parlava della sua biblioteca come "una fonte di informazione politica di prim'ordine e anche un valido punto di riferimento di natura culturale. Anzitutto per la storia della destra in Italia, dal primo dopoguerra in poi, anche prima della nascita di quello che fu poi il Movimento sociale italiano e che nacque come, appunto, Rauti testimoniò in prima persona diventando uno dei più noti esponenti giovanili – anche e soprattutto dall’ingresso in politica di migliaia di giovani reduci dalla Repubblica sociale italiana (Rsi). Un'andata che all’inizio oscillò fra il clandestinismo dei Fasci di azione rivoluzionaria (Far), le avventurose presenze giornalistiche … e le prime prove di presenza politica all’interno del sistema partitico".

L'intervento del ministro Dario Franceschini

L'apologia di Pino Rauti fatta dalla Biblioteca nazionale non è però sfuggita. Numerose le proteste che sono nate subito dopo la diffusione della notizia da parte di studiosi, cittadini e personalità appartenenti al mondo della politica. Qualche giorno dopo l'istituzione del Fondo, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha fatto rimuovere la pagina celebrativa, mentre l'Anpi ha preso posizione tramite il proprio presidente, Gianfranco Pagliarulo: "È intollerabile che queste carte vengano accolte con parole apologetiche verso un fascista convinto e dichiarato, già repubblichino, la cui biografia è un continuum di attacchi alla repubblica antifascista nata dalla Resistenza, e la cui notorietà era più legata alle cronache giudiziarie che a quelle politiche. Eppure, secondo la direzione della Biblioteca Nazionale, si tratta di “uno Statista”, “tanto attivo e creativo, quanto riflessivo e critico”. C’è da trasecolare. Mi auguro che il Ministero assuma ogni provvedimento necessario a difesa dell’immagine della Biblioteca e della natura antifascista della Repubblica".

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