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Riforme costituzionali, arriva l’intesa tra Pdl, Pd e Terzo Polo

Diminuzione del numero dei parlamentari, superamento del bicameralismo perfetto e sfiducia costruttiva. Alfano, Bersani e Casini pronti a tirar fuori un documento condiviso in brevissimo tempo.
A cura di Alfonso Biondi
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I leader di Pdl, Pd, Udc

Legge elettorale e riforme costituzionali sono state al centro del vertice di questa mattina tra Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini. All'incontro, che s'è tenuto a Montecitorio, hanno partecipato anche Italo Bocchino Gaetano Quagliariello e Luciano Violante. Ebbene, la notizia è che i tre grossi partiti che sostengono il governo Monti hanno trovato un'intesa di massima sulle riforme costituzionali.

Dal taglio del numero dei parlamentari alla sfiducia costruttiva- Inizia così un cammino che, tra due o al massimo tre settimane, dovrebbe portare a un documento unitario sulle riforme costituzionali da varare. I punti fondamentali del testo, confermati oggi dopo il lavoro preparatorio delle scorse settimane, riguarderanno la riduzione del numero dei parlamentari, che passeranno complessivamente a 750 (500 deputati e 250 senatori); l'istituzione della sfiducia costruttiva; il superamento del bicameralismo perfetto; il potere di nomina e revoca dei Ministri da parte del Presidente del Consiglio; la modifica dell'articolo 117 della Carta costituzionale sulle competenze di Stato e Regioni.

Testo in commissione tra 2-3 settimane- La procedura per varare tali riforme, quella della cosiddetta "revisione costituzionali", prevede tempi non propriamente celeri, ma Alfano, Bersani e Casini sono disposti ad accelerare. Come trapelato dall'incontro di oggi, il documento condiviso potrebbe arrivare alle Commissioni nel giro di 14-21 giorni. Entro l'estate, poi, dovrebbe esserci la prima lettura, in autunno la seconda, in inverno la terza e la quarta. Difficile, ma possibile. Per quanto riguarda la riforma elettorale, l'obiettivo resta quello di avviarla subito dopo la prima lettura delle riforme costituzionali. In questo caso, però, a decidere sarà la conferenza dei capigruppo. La nota positiva dell'incontro di oggi resta la grande convergenza di Popolo della Libertà, Partito Democratico e Terzo Polo sulle riforma importanti. E chissà che, almeno stavolta, la strada possa essere davvero priva di intoppi.

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