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Processo Ruby: la “nipote di Mubarak” non si costituirà parte civile

Nella prima udienza del processo Ruby, Paola Boccardi, avvocato della giovane marocchina, ha fatto sapere che la sua assistita non si costituirà parte civile nel processo.
A cura di Alfonso Biondi
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Karima El Mahroug

La prima udienza del processo Ruby è durata solamente 7 minuti, tempo senz'altro sufficiente per stabilire il rinvio del processo al 31 maggio. Un tempo sufficiente, però, anche per una rivelazione importantissima da parte di Paola Boccardi, avvocato della giovane marocchina, che ha fatto sapere che la sua assistita non si costituirà parte civile nel processo. La Boccardi ha motivato la decisione, spiegando che la ragazza "ritiene di non aver subito alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore né per aver frequentato il premier" e che, per questo motivo, ha deciso di non costituirsi parte civile. Farlo, secondo la Boccardi, sarebbe stato un controsenso, dal momento che

contrasta con quello che Karima ha sempre detto, e cioè di non essere mai stata oggetto di atti sessuali da parte del presidente del Consiglio. Essere parte civile significa chiedere i danni e Karima non ritiene di avere avuto alcun danno per essere andata qualche volta ad Arcore né per aver frequentato il Presidente del Consiglio.

Il legale di Ruby denuncia anche che la sua assistita sta subendo un accanimento delle televisioni di tutto il mondo, le quali, con eccessiva leggerezza, la etichettano come una prostituta. Vengono quindi smentite le indiscrezioni trapelate ieri dagli ambienti giudiziari milanesi che davano per molto probabile la decisione della marocchina di costituirsi parte civile. Per adesso l'unica parte civile nel processo è l'Arcidonna, tutelata dall'avvocato Monica Gambirasio.

Karima el Mahroug, nota ai più come Ruby Rubacuori, entra in questa faccenda perché, secondo la ricostruzione dei pm milanesi, avrebbe avuto dei rapporti sessuali con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi quand'era ancora minorenne. Se l'accusa si rivelasse fondata, il Cavaliere dovrebbe rispondere del reato di prostituzione minorile. Non solo. La sera del 27 maggio 2010 la giovane marocchina fu portata in questura a Milano e rilasciata poco dopo a causa delle pressioni su alcuni funzionari da parte dello stesso Berlusconi, che, per questo episodio, è accusato di concussione. La prossima puntata del processo andrà quindi in onda il 31 maggio, ma è sicuro che il caso Ruby continuerà a far parlare di sé anche prima di quella data.

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