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Processo Noventa, colpo di scena: Freddy rivela che Isabella non è morta in casa

Secondo l’accusa Isabella Noventa, l’impiegata di Albignasego scomparsa il 15 gennaio 2016, è stata uccisa dai fratelli Sorgato e dall’amica Manuela Cacco. Al processo le intercettazioni degli indagati in carcere e il memoriale di Freddy.
A cura di Susanna Picone
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Martedì è iniziato il processo celebrato con rito abbreviato nei confronti di Freddy e Debora Sorgato e di Manuela Cacco, i tre accusati di omicidio premeditato e soppressione del cadavere di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasegno scomparsa la notte del 15 gennaio 2016. Nel corso della prima udienza, prima ancora che il pubblico ministero Giorgio Falcone iniziasse la sua requisitoria, Freddy Sorgato ha depositato una memoria di cinque pagine scritte a mano in carcere. Pagine in cui l’uomo, ex della vittima, racconta la sua versione sulla morte di Isabella Noventa. Freddy ha ribadito la sua prima “confessione”. E cioè che Isabella sarebbe morta in un gioco erotico. “Isabella – scrive Freddy Sorgato nella memoria – è morta durante un gioco erotico. Ho cercato di soccorrerla, ma era inerme davanti a me. Fui assalito dal panico e dalla paura restai paralizzato… rappresentava una grave minaccia per la mia esistenza così mi disfai del corpo mettendolo in un sacco e gettandolo nel fiume”. La memoria, riportata dalla trasmissione "Chi l'ha visto?", è stata acquisita e ora fa parte del fascicolo del processo.

L’intercettazione in carcere: “Isabella non è stata uccisa in casa”

Secondo l’accusa, il camionista-ballerino Freddy, la sorella Debora Sorgato e la tabaccaia veneziana Manuela Cacco sono responsabili di aver studiato e messo in atto l’omicidio della segretaria padovana: omicidio volontario premeditato, soppressione di cadavere le accuse contestate ai tre, mentre solo Manuela Cacco è accusata anche di simulazione di reato e stalking ai danni della vittima. Come scrive il Mattino di Padova, nel corso della sua requisitoria il pm Falcone ha parlato delle intercettazioni in carcere dei presunti assassini di Isabella. In particolare i fratelli Sorgato che in distinti colloqui avvenuti in carcere, intercettati e filmati a loro insaputa, avrebbero ammesso il delitto. In uno di questi Freddy Sorgato, parlando con una ex fidanzata, avrebbe fatto intuire che Isabella Noventa non sarebbe stata uccisa nella sua villetta a Noventa. E che il cadavere, come confermato anche da Debora alla madre, non sarebbe stato ritrovato.

La requisitoria del pm: perché Freddy, Debora e Manuela hanno ucciso Isabella

Il pm ha ricostruito il giorno precedente il delitto e la notte della tragedia riportando la versione della Cacco: è Debora Sorgato che, nella cucina della villetta del fratello, avrebbe massacrato a colpi di mazzetta Isabella infilandole un sacchetto in testa per evitare perdite di sangue. Il corpo sarebbe stato poi caricato nella sua Golf: tra le 00.22 e 00.45 il viaggio in auto dei fratelli Sorgato viene filmato dalle telecamere della zona, mentre Manuela Cacco è a bordo della sua Polo. Infine c’è la messinscena della Cacco che, indossando il piumino bianco della vittima, passeggia per le strade del centro di Padova ben visibile alle telecamere. I tre avrebbero ucciso Isabella perché spinti da sentimenti di rivalità, gelosia, rancore e probabilmente anche per ragioni economiche.

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