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Covid 19

Tamponi, Speranza difende l’Italia: “Siamo su livelli Germania, meglio di altri Paesi Ue”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, difende l’operato dell’Italia sul tema dei tamponi, sostenendo che si stanno effettuando 60mila test al giorno in tutto il Paese. Una cifra molto simile, spiega, a quella della Germania, ritenuto un modello da seguire in tutto il mondo, e superiore a quella degli altri Paesi Ue.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, rivendica l’operato della sanità italiana sui tamponi, assicurando che il nostro Paese in questi giorni sta effettuando moltissimi test, sullo stesso livello della Germania, modello considerato virtuoso in tutto il mondo. Intervistato da Radio Capital, durante la trasmissione Circo Massimo, Speranza spiega che in questi giorni l’Italia sta effettuando 60mila tamponi, come effettivamente avvenuto il 17 e il 18 aprile (leggermente meno il 19, ma era domenica e nel weekend si registra quasi sempre un calo dei test effettuati). Dati giornalieri che, spiega ancora il ministro, sono uguali a quelli della Germania, mentre altri Paesi in Ue fanno mediamente “25-30mila tamponi” al giorno. Oltre alla questione tamponi, c’è quella dei test sierologici. Con il problema che molti di questi test, ad oggi, hanno “livelli di affidabilità bassi”, motivo per cui bisognerà “scegliere i migliori” puntando poi a “un utilizzo intelligente e razionale dei tamponi e dei test”. La graduale riapertura e la fase due potrebbero iniziare il 4 maggio, ma la strada da fare è ancora tanta per Speranza: “Voglio essere chiaro su un punto, la battaglia non è vinta”.

I Covid hospital e l’assistenza territoriale

Speranza si sofferma anche sulla tenuta del sistema sanitario e su ciò che andrà fatto in futuro, a partire da un rafforzamento della rete di assistenza territoriale, investendo “risorse significative” in questa direzione. Uno degli obiettivi del ministro della Salute è quello di puntare, in questa nuova fase dell’emergenza, sugli ospedali esclusivamente Covid: “Dobbiamo insistere sui Covid hospital specializzati, abbiamo bisogno di strutture specializzate perché gli ospedali misti amplificano il contagio”. Poi c’è l’app Immuni, che servirà per tracciare i contagiati e i loro contatti ma che potrebbe tornare utile anche in futuro: “Può essere un’occasione che va al di là del Covid, ci aiuterà a recuperare un ritardo sul terreno della sanità digitale”.

L’appello di Speranza alle Regioni: lavoriamo insieme

Speranza cerca di attenuare le polemiche tra il governo centrale e le Regioni: “Ora è il momento di lavorare insieme, senza alcuna polemica, gomito a gomito. Tutto si può fare in questa sfida tranne inutili polemiche. Poi quando saremo fuori da questa emergenza ci gireremo” per valutare quanto fatto. Il ministro ribadisce che non c’è nessun attacco da parte del governo nei confronti della Lombardia: “Lombardia sotto attacco? Ogni giorno lavoro con tutte le Regioni, guai a dividersi, da parte mia non sentirà mai un tono sbagliato in questa direzione”.

Speranza: calcio non è priorità

Al ministro della Salute viene chiesto un parere anche sulla possibile ripresa del campionato di calcio, ma per Speranza in questo momento di emergenza non può essere una priorità: “Io sono un grande appassionato di calcio, ma mi permetta di dire che con questa situazione, con 400 morti al giorno, è l’ultimo problema di cui possiamo occuparci. Le priorità sono altre, dobbiamo salvare vite, poi lavoreremo perché a un certo punto si possa riprendere la vita normale. Lo dico da grande appassionato di calcio, ma viene prima la vita delle persone”.

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