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Sofagate, Ursula von der Leyen: “Incidente imbarazzante, mi sono sentita sola”. E Michel si scusa

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen alla Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo è tornata a parlare del ‘sofagate’, dicendo di essersi sentita “sola”, come “presidente”, come “donna” e come “europea”, e definendo l’incidente “molto imbarazzante”. Il presidente del Consiglio Michel si è detto molto rammaricato per l’accaduto.
A cura di Annalisa Cangemi
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In Europa si discute ancora del ‘sofagate', lo sgarbo istituzionale subito dalla presidente Ursula von der Leyen durante una visita ufficiale in Turchia al palazzo presidenziale di Ankara, quando nella sala dell'incontro sono state sistemate solo due poltrone, una per il presidente del Consiglio Michel e un'altra per l'anfitrione, il presidente Erdogan.

Durante il meeting Ursula von der Leyen è stata costretta ad accomodarsi sul divano. Ha raccontato di essersi sentita "sola", come "presidente", come "donna" e come "europea", definendo l'incidente "molto imbarazzante". Lo ha detto nel suo intervento oggi alla Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo, spiegando di aver avuto una "frazione di secondo per decidere" il da farsi, decidendo infine restare. 

Le tre istituzioni europee dovrebbero essere su un piano di parità quando si tratta di paesi terzi, ha aggiunto von der Leyen, individuando poi nell'episodio una dimensione di genere e collegandolo al ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul. Ha fatto poi riferimento agli articoli 15 e 17 del Tue, che attribuiscono appunto pari dignità alla Commissione e al Consiglio. Von der Leyen si è poi ripromessa che quanto accaduto nel viaggio ad Ankara non si ripeterà mai più e che le missioni saranno preparate congiuntamente: Michel e von der Leyen hanno preso davanti alla conferenza dei presidenti l'impegno "solenne" a procedere d'ora in avanti "insieme" su tutte le questioni riguardanti la politica estera.

Le scuse di Michel

Dal canto suo Michel davanti ai capigruppo si è difeso e ha chiesto scusa "più volte", come confermano anche fonti Ue. Il presidente del Consiglio si è detto profondamente rammaricato e ha parlato di offesa alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e a tutte le donne. Il politico belga ha spiegato che il servizio di protocollo del Consiglio non ha avuto accesso alla sala riunioni con Erdogan, quella dove si è verificato l'incidente della sedia, e ciò è stato un errore. Ma, ha spiegato Michel, mostrare disappunto con Erdogan avrebbe messo a repentaglio il lavoro fatto con la Turchia. Anche se ha riconosciuto tuttavia che l'unità dell'Ue è stata compromessa dall'incidente.

Il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ha sottolineato tra l'altro che questa vicenda insegna a tutti che le istituzioni Ue "devono procedere insieme", e ha ribadito poi che la Turchia deve dimostrare di voler ritrovare la strada della "democrazia". Anche gli interventi dei presidenti dei gruppi sono stati molto critici.

Lo scontro Italia-Turchia

L'incidente, avvenuto martedì scorso, si è trasformato in un vero e proprio scontro diplomatico tra Italia e Turchia, sfociato nella convocazione dell'ambasciatore italiano, a seguito delle durissime le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi: "Non condivido assolutamente Erdogan, credo che non sia stato un comportamento appropriato. Mi è dispiaciuto moltissimo per l'umiliazione che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dovuto subire", ha detto il premier in conferenza stampa, per poi aggiungere: "Con questi dittatori, chiamiamoli per quello che sono", ha detto senza mezzi termini, "di cui però si ha bisogno, uno deve essere franco nell'esprimere la propria diversità di vedute e di visioni della società; e deve essere anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese. Bisogna trovare il giusto equilibrio".

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