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Scuola, è scontro con il governo sul rientro in presenza: cosa sta succedendo

I sindacati della scuola, i dirigenti scolastici e anche i governatori chiedono un rinvio del ritorno a scuola in presenza. Ma da parte del governo nessuna intenzione a rivedere i piani: il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha confermato che lunedì 10 gennaio si rientrerà tutti in classe.
A cura di Annalisa Girardi
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Si accede la discussione sul ritorno a scuola in presenza. Tra meno di 48 ore, da calendario scolastico tutti gli studenti dovrebbero rientrare in classe dopo la pausa per le vacanze di Natale, ma con l'attuale situazione epidemiologica, che continua a far registrare oltre 100 mila contagi Covid al giorno, le preoccupazioni non mancano. Specialmente se si tiene conto di come sta correndo il virus tra i più giovani, una fascia in gran parte ancora da vaccinare. I sindacati della scuola, i dirigenti scolastici e anche i governatori chiedono un rinvio e spingono perché ragazzi e ragazze restino ancora per qualche settimana in dad. Ma da parte del governo nessuna intenzione a rivedere i piani: il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, ha confermato che lunedì 10 gennaio si torna in presenza.

Dopo alcuni giorni di muro contro muro tra governo e Regioni in tema di rientro a scuola, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha deciso di andare per conto proprio, firmando un'ordinanza in cui stabiliva il rinvio della riapertura per asili, elementari e medie, in quanto non ci sarebbero le condizioni minime di sicurezza. Una decisione che però il governo avrebbe intenzione di impugnare. "La legge è molto chiara: permette ai presidenti di Regione di intervenire solo in zona rossa e in circostanze straordinarie. Queste condizioni oggi non ci sono oggi. Ritengo vi siano gli estremi per impugnare quell’atto", ha commentato Bianchi in un'intervista con il Corriere della Sera.

Per poi aggiungere: "Sottolineo che finora nessun Paese europeo ha deciso di chiudere le scuole. Se fosse necessario, devono essere le ultime a chiudere. Abbiamo definito i limiti oltre i quali possono scattare delle chiusure mirate con il decreto legge di agosto. Si possono far scattare le lezioni a distanza solo in casi eccezionali. Ma il ricorso massiccio alla Dad, oggi, come se i vaccini non ci fossero, sarebbe un errore".

Oggi il ministero dell'Istruzione ha convocato i sindacati della scuola per un'informativa sulle nuove regole della quarantena da osservare al rientro. Molto probabile però, vista anche la netta posizione dei sindacati in materia, che si discuta ancora del rientro in classe e della possibilità di un rinvio. Anche se, su questo punto, il governo è stato chiaro: tutti devono rientrare a scuola il 10 gennaio.

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