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Scuola, cosa cambia con il nuovo dpcm: tutte le novità per studenti e insegnanti

Il dpcm firmato il 18 ottobre dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prevede nuove disposizioni che riguardano anche il mondo della scuola, soprattutto per gli studenti delle superiori e per i docenti. Andiamo a vedere cosa cambia per quanto riguarda gli orari di ingresso, la didattica a distanza, lo sport durante l’ora di educazione fisica e le riunioni degli organi collegiali.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il dpcm del 18 ottobre firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, introduce qualche cambiamento anche per il mondo della scuola. Modifiche che vengono interpretare dal ministero dell’Istruzione e inoltrate ai dirigenti scolastici attraverso una nota che chiarisce quali sono le ultime novità. In questa nota si spiega che le disposizioni hanno carattere generale e quindi non devono essere necessariamente messe tutte in campo in assenza di stato di criticità o di pericolo. In sostanza queste norme devono essere applicate solo dove è necessario. Il primo chiarimento riguarda le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie: in tutti questi casi non cambia nulla. Le novità riguardano solamente le scuole superiori. Vediamo tutte le principali novità.

Scuola, come cambiano gli orari di ingresso

Il dpcm prevede di rimodulare gli orari di ingresso delle scuole, che deve avvenire a partire dalle 9. Ma non sempre, perché queste disposizioni devono essere adottate solamente se sono “sopraggiunte situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli enti locali”. Stesso discorso vale per la possibilità di introdurre doppi turni, con le lezioni che avverrebbero per alcuni la mattina e per altri il pomeriggio. Anche in questo caso, però, la rimodulazione deve passare per una comunicazione al ministero da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie se esiste una situazione ritenuta critica. Se queste condizioni sono esistenti si può modulare ulteriormente gli orari di ingresso e uscita, anche attraverso turni pomeridiani.

La didattica a distanza

Niente didattica a distanza, così come avveniva finora, per le scuole materne, elementari e medie, se non per i casi di classi in quarantena e quindi per un tempo limitato. Si potrà invece continuare a ricorrere alla didattica a distanza alle superiori, con la possibilità di farlo ancora maggiormente ma sempre in maniera complementare rispetto alla didattica in presenza. Anche il maggior ricorso alla didattica a distanza può avvenire solamente nel caso in cui ci siano “situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali”.

Quando entreranno in vigore le novità sulla scuola

Il dpcm prevede che l’entrata in vigore delle disposizioni riguardanti la scuola avvenga a partire dal 21 ottobre, due giorni dopo rispetto alle altre norme contenute nel decreto. Un termine diverso per consentire agli istituti scolastici di organizzarsi e di capire come rimodulare, eventualmente, gli orari. In realtà sia la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che il ministero stesso, hanno semplicemente detto che l’entrata in vigore è prevista “fra qualche giorno”. Le disposizioni saranno in campo fino al 13 novembre.

Stop a gite e sport in palestra

Le gite scolastiche sono state già sospese dal dpcm del 13 ottobre. Uno stop che vale per i viaggi d’istruzione, per le iniziative di scambio e per le visite guidate. Il nuovo dpcm, invece, vieta le partite durante l’ora di educazione fisica per gli sport di contatto come il calcio e il basket. Una conseguenza che deriva dallo stop agli sport di contatto a carattere ludico-amatoriale in generale e non solo per il mondo della scuola.

Le riunioni e il rinnovo degli organi collegiali

Ultima novità introdotta dal nuovo dpcm per il mondo della scuola riguarda le riunioni degli organi collegiali: si potranno tenere sia in presenza sia a distanza, decidendo sulla base della possibilità di mantenere il distanziamento fisico e le condizioni di sicurezza. Inoltre il rinnovo degli stessi organi può avvenire anche a distanza, purché  “nel rispetto dei principi di segretezza e libertà nella partecipazione alle elezioni”.

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