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Salvini: “Ritorno di fiamma coi 5 Stelle? Indietro non si torna. Hanno scelto Pd e poteri forti”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, esclude un ritorno di fiamma con i 5 Stelle: “Indietro non si torna. Per quel che mi riguarda Di Maio e Grillo hanno scelto il Pd, Renzi, Boschi, i poteri forti, la finanza e il passato”. Poi attacca il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “O è confuso o è ignorante perché il caso Diciotti di cui parla è una scelta politica mia e di tutto il governo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Gli attacchi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e una nuova chiusura al Movimento 5 Stelle. Matteo Salvini, conversando con i cronisti a Montecitorio, ribadisce alcuni concetti già espressi negli ultimi tempi. A partire dalla risposta a chi gli chiede se ci sia un ritorno di fiamma con Luigi Di Maio e con il Movimento 5 Stelle: “Indietro non si torna. Per quel che mi riguarda Di Maio e Grillo hanno scelto il Pd, Renzi, Boschi, i poteri forti, la finanza e il passato. Li lascio quindi con questa compagnia senza alcun rimpianto”.

A tenere banco è la discussione sul Mes, con lo scontro tra Salvini e Conte. Il leader leghista cerca di prendersi un merito: “Grazie alla Lega gli italiani sanno che c'era un dibattito nascosto nelle segrete stanze dei palazzi tra Roma e Bruxelles e quindi ora Conte dovrà spiegarlo. E non solo a Salvini. E se vuole querelarmi lo aspetto, si metta in fila, perché prima c’è Carola. Contento lui contenti tutti. Però gli italiani sanno che c’è in ballo un trattato che mette a rischio i loro risparmi per salvare le banche tedesche quindi se qualcun ha firmato qualcosa senza comunicarlo al Parlamento ne pagherà le conseguenze”.

L’attacco a Conte: su Diciotti è ignorante

Tornando sulla minaccia di querela da parte del presidente del Consiglio, Salvini ribadisce: "Se Conte vuole querelarmi lo aspetto, si metta in fila perché prima c'è Carola. Io non ho mai avuto l'immunità parlamentare”. Il riferimento è alla votazione avvenuta al Senato, quando la maggioranza Lega-M5s salvò l'allora ministro dell'Interno dal processo sul caso Diciotti. “Per essere un avvocato – è l'attacco a Conte – o è confuso o è ignorante perché il caso Diciotti di cui parla è una scelta politica mia e di tutto il governo a difesa dei confini, dell'orgoglio e della sicurezza dell'Italia. Da un premier io e gli italiani ci aspettiamo soluzioni, non minacce o querele ma faccia quello che vuole. Non sono preoccupato per la querela, sono preoccupato perché su Alitalia, Ilva, sulle crisi aziendali, sui trattati europei, sulla giustizia e la manovra non sa cosa fare. E questo è un dramma”.

La replica a Berlusconi: non ci servono garanti

Il leader della Lega risponde anche a Silvio Berlusconi, che in un’intervista ha affermato che Forza Italia avrà il compito, in caso di un nuovo governo di centrodestra, di evitare l’isolamento internazionale di un esecutivo a guida leghista. Il leader del Carroccio replica: “Ringrazio Berlusconi per la premura ma la Lega non ha bisogno di garanti. rappresentiamo un terzo del popolo italiano. un popolo che chiede sicurezza, tutela della bellezza, dell'ambiente. Penso che ci garantiamo da soli. L’Europa dalla Lega non deve avere nulla da temere, anzi”.

Di Maio: riavvicinamento alla Lega è una fake news

Sulla notizia di un possibile ritorno di fiamma tra Lega e M5s arriva anche la smentita di Luigi Di Maio: “Ho letto stamattina questo articolo comico che direbbe che l'avvicinamento tra me e Di Battista sarebbe riferito a una volontà di riportare il Movimento a destra. Provano a spaccare il gruppo parlamentare e a spaccare il Movimento: sono solo mezzucci e fake news, sciocchezze utilizzate ad arte per far sembrare che ci sia un'alleanza per far cadere il governo. Il Movimento a destra non c’è mai stato, come non c’è mai stato a sinistra. Siamo una forza politica post ideologica”.

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