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Rave, Meloni legge la lettera di un cittadino: “Rispettino norme del settore dell’intrattenimento”

“Il tema non è vietare che la gente si diverta, è impedire che si faccia illegalmente”, lo ha detto Giorgia Meloni in conferenza stampa parlando del decreto anti rave e leggendo una lettera di un cittadino comune che chiedeva agli organizzatori dei rave di rispettare le stesse leggi che devono seguire tutti quelli che lavorano nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento.
A cura di Annalisa Girardi
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"Se qualcuno ha idee per migliorare la norma anti rave ben venga, il Parlamento esiste per questo. Noi siamo disponibili ad ascoltare purché le critiche non siano pretestuose". Lo ha detto Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa seguita al Cdm che ha approvato la Nadef. "Ho sentito dire che vogliamo vietare le manifestazioni, questa è una cosa assolutamente lontana dalla mia storia, non sta né in cielo né in terra", ha affermato.

E ancora: "Ho sentito anche: questi poveri ragazzi non si possono più divertire. Se vuoi farlo apri la partita Iva, affitti o compri il luogo, assumi personale, paghi Siae, Iva, Irpef, Tari. Il tema non è vietare che la gente si diverta, è impedire che si faccia illegalmente", ha proseguito la presidente del Consiglio, leggendo la lettera di un cittadino comune che chiedeva agli organizzatori dei rave si rispettino le stesse leggi che devono seguire tutti quelli che lavorano nel settore della ristorazione e dell'intrattenimento.

Per poi affermare che l'Italia non sarà più "la repubblica delle banane". E aggiungere: "Lo Stato che vessa chi rispetta le regole e poi fa finta di non vedere chi non le rispetta, è finito. Se vuoi fare una cosa, qualsiasi, la fai rispettando le regole perché non c'è qualche scemo che le rispetta e altri che non lo fanno. Quest'Italia qui è finita".

Rispetto alla possibilità di modificare il decreto anti rave oggi era intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi: "In sede parlamentare, appoggerò qualsiasi modifica al testo normativo indirizzata nel senso di meglio precisare, qualora lo si ritenga necessario, i confini della nuova fattispecie penale. Nella prospettiva di incidere efficacemente sul profilo della deterrenza, il punto nodale delle nuove misure è la confisca obbligatoria del materiale utilizzato per lo svolgimento dei Rave party", aveva detto il titolare del Viminale dopo aver incontrato i sindacati. Alle parti sociali Piantedosi aveva assicurato che la norma fosse specificatamente da applicare ai rave party e che le nuove disposizioni non avrebbero in nessun modo intaccato diritti costituzionalmente garantiti, come quello a manifestare.

Nei giorni scorsi, infatti, dall'opposizione erano arrivate diverse critiche, che accusavano il governo di voler reprimere il dissenso con la norma voluta dal ministro Piantedosi.

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