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Quanto costerà la benzina dopo il decreto Energia approvato dal governo Draghi

Il presidente Draghi ha annunciato che il taglio finale sul costo al litro dei carburanti, che entrerà in vigore con la pubblicazione del decreto Energia e durerà fino al 30 aprile, sarà di 25 centesimi.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo ha appena dato il via libera a un nuovo decreto Energia, approvato d'urgenza per provare ad arginare il caro benzina e non solo. Nel testo varato in Consiglio dei ministri questa sera ci sono anche interventi per le imprese energivore, ma anche per i profughi che stanno arrivando dall'Ucraina a casa della guerra scatenata dalla Russia di Putin. Il tema principale, però, è il contrasto al caro benzina, visto che i prezzi dei carburanti ai distributori stanno salendo vertiginosamente da diversi giorni. Per questo motivo il governo ha deciso di tagliare le accise sui carburanti, e il risultato finale è uno sconto di 25 centesimi al litro.

All'articolo uno del decreto interministeriale di Mef e Mite, si legge la rimodulazione delle accise per un mese dall'entrata in vigore del provvedimento:

a) benzina: 643,24 euro per mille litri;
b) oli da gas o gasolio usato come carburante: 532,24 euro per mille litri;
c) gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburante: 182,61euro per mille chilogrammi.

Con il taglio delle accise effettuato, che costerà 308 milioni di euro derivanti dal maggior gettito Iva dell'ultimo trimestre del 2021, il risparmio corrisponderà a 8,5 centesimi di euro per litro. Sulle accise, però, viene anche calcolata l'Iva al 22%. In questo modo, sommando i due valori, si ottiene un taglio al prezzo per litro di 10,3 centesimi di euro. A questo, però, si aggiungeranno anche altri 15 centesimi, come annunciato dal presidente Draghi in conferenza stampa. Il risparmio totale fino al 30 aprile sarà di 25 centesimi al litro.

Inoltre, sempre nel provvedimento appena preso dal governo, viene anche previsto che fino a 200 euro di buoni benzina siano considerati esentasse per il 2022: "L'importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l'acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito", si legge nel testo.

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