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Quando si riattiva il green pass dei positivi al Covid e perché la procedura può cambiare

Il green pass bloccato ai positivi al Covid verrà riattivato più velocemente – al momento della negativizzazione – dopo i problemi dei giorni scorsi. Ma i guariti ricevono anche un secondo super green pass, che in alcuni casi dura più di quello sbloccato.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il green pass bloccato ai positivi al Covid si riattiva alla negativizzazione. E fin qui nulla di strano. Le tempistiche, però, non sempre sono rapidissime e soprattutto c'è la necessità di snellire le procedure per due motivi: il numero dei contagiati – e quindi, di conseguenza, dei guariti – è in crescita e continuerà ad aumentare nelle prossime settimane, e intanto il governo pensa di introdurre il super green pass obbligatorio sul lavoro (anche se non si sa da quando). Ad oggi per ricevere lo sblocco della certificazione verde è necessario il certificato di guarigione, rilasciato dal medico di base dopo che è avvenuta la negativizzazione dal Covid.

È un passaggio, quello che riguarda il certificato di guarigione, che si potrebbe saltare direttamente. Nei giorni scorsi, infatti, ci sono stati diversi problemi nel seguire questa procedura, che si conclude con lo sblocco del green pass effettuato dallo stesso medico di base sulla piattaforma nazionale cliccando sulla funzione "annulla blocco". Insomma, un passaggio ulteriore rispetto al tampone negativo che si può evitare, ragionano nel governo, soprattutto se si considera la pressione sui medici di base in queste ore, con i pazienti positivi da seguire che aumentano di minuto in minuto.

Il governo, perciò, avrebbe deciso di rivedere il funzionamento della funzione blocco del green pass, con i tecnici che sono già al lavoro per capire come riprogrammare l'algoritmo. Il sistema pensato è semplice: così come un tampone positivo causa il blocco automatico della certificazione verde, un tampone negativo la deve – sempre automaticamente – riattivare. Così si tagliano i tempi, i rischi di ingolfamento del sistema e il peso burocratico sui medici di base. La novità dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, comunque entro il 10 gennaio, quando la lista delle attività in cui servirà il super green pass diventerà molto più ampia.

Con la negativizzazione, però, si ottiene anche un secondo green pass: quello per guarigione dal Covid. Ed è valido sempre per le attività per cui serve la certificazione rafforzata. Insomma, chi si è vaccinato con doppia o tripla dose, al momento dell'eventuale contagio, si vedrà bloccare il suo green pass ottenuto con vaccinazione già dal primo tampone positivo. Poi, quando riceverà il primo tampone negativo, quel green pass si sbloccherà e tornerà ad avere la data di scadenza originale (che per la vaccinazione è 9 mesi, ma il primo febbraio diventeranno 6). Contestualmente riceverà un green pass per guarigione (sempre super o rafforzato) che invece scadrà sei mesi dopo.

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