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Super Green Pass al lavoro: le nuove norme potrebbero arrivare entro la Befana

Super Green Pass esteso in tutti i luoghi di lavoro. La nuova norma potrebbe arrivare entro il 6 gennaio. Potrebbe essere uno step intermedio prima di arrivare all’obbligo vaccinale per gli over 21.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si avvicina il Super Green Pass obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro. Ne è convinto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, secondo cui le nuove regole anti Covid che estenderebbero l'uso della certificazione verde rilasciata solo a vaccinati e e guariti potrebbero essere varate già entro la Befana.

"Credo che, visti i numeri dei contagi e della pressione ospedaliera in aumento, sia ragionevole estendere subito il Super Green Pass nei posti di lavoro. Entro la Befana potremmo stabilire le nuove regole", ha detto Costa in un'intervista a ‘Il Giornale'. Per il membro del governo sarebbe un modo per accelerare la campagna vaccinale e imporre restrizioni ai cittadini non immunizzati: "Come la sospensione del lavoro che deve valere non solo per i lavoratori dipendenti della Pa ma anche per gli autonomi".

Al momento ci sono alcune contraddizioni nelle norme. Dal 10 gennaio per esempio scatta l'obbligo di Super Green Pass al bar, ma il barista può non essere protetto dal vaccino: "Con l'estensione del Super Green Pass questa anomalia si risolve. Bisogna mettere sullo stesso piano utenti ed erogatori di servizi".

L'idea convince anche Donato Greco, epidemiologo e membro del Cts: "Sei milioni di adulti non vaccinati fanno cambiare colore alle regioni" mentre il "il governo va nella giusta direzione con il Super Green Pass a tutti i lavoratori", ha detto in un'intervista al quotidiano La Stampa.

Greco conferma l'imminente estensione del Super Green Pass: "Il Cts ha suggerito al governo l'adozione del Super Green Pass nei luoghi di lavoro e ci siamo quasi". I tempi sono maturi per questa decisione "perché il 90 per cento degli over 12 ha almeno una dose, la vaccinazione dei bambini va bene, ma restano 6 milioni di adulti non vaccinati. Di questi un milione e mezzo ha più di 50 anni e 180mila più di 80. Tutte persone che rischiano l'ospedalizzazione e fanno cambiare colore alle regioni. Non sono solo No vax, pensiamo agli ultraottantenni, ma italiani poco raggiunti dalla prevenzione", ha spiegato.

Si procederà con un percorso a tappe: "Ora verrà introdotto il Super Green Pass nei luoghi di lavoro, una misura alternativa all'obbligo ma di grande impatto perché mette in sicurezza gli uffici, le aziende, l'economia e spinge tutti gli under 65 a vaccinarsi". Potrebbe essere solo una tappa intermedia prima di arrivare all'obbligo per tutti, escludendo i ragazzi però che vanno a scuola: "Lo deciderà il governo, ma prima il generale Figliuolo porterà avanti la vaccinazione porta a porta, cercando di arrivare ai cittadini rimasti isolati, e si mobiliteranno i medici di base che finora hanno deficitato. Se non bastasse si arriverà all'obbligo dai 21anni in su per saltare l'età scolare".

Costa a favore della dad solo per non vaccinati

Il sottosegretario Costa approva la proposta delle Regioni, che chiedono di garantire le lezioni in presenza per i ragazzi vaccinati: nel caso di due positivi individuati in classe secondo le Regioni dovrebbero andare in dad solo gli studenti non immunizzati. Per Costa è giusto "creare una differenziazione. A chi si è vaccinato vanno garantite le lezioni in presenza e la sorveglianza attiva sanitaria. Per chi sceglie di non vaccinarsi scatterà la dad, ma in questo modo le scuole non si chiuderebbero".

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