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Covid 19

Pronto il piano per le riaperture per la fase 2: lockdown mirati in caso di nuovi focolai

Nel fine settimane, al più tardi lunedì, è prevista una conferenza stampa del presidente del Consiglio Conte, che annuncerà il piano per la fase due dell’emergenza, con le nuove regole per limitare la diffusione dei contagi e un primo allentamento del lockdown dal 4 maggio. Il governo sta limando gli ultimi dettagli del piano per la ripartenza delle attività produttive.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il piano per un graduale allentamento delle misure restrittive e per la ripresa delle attività produttive in Italia, è quasi pronto e il presidente del Consiglio Conte, dopo aver consultato il comitato tecnico-scientifico la task force di esperti guidata da Vittorio Colao da lui nominata, lo annuncerà nelle prossime ore, entro il fine settimana, o al massimo all'inizio della prossima settimana. Il premier chiarirà anche le nuove regole sul distanziamento sociale e sull'utilizzo delle mascherine, e il nuovo piano mobilità per i trasporti.

Si procederà per gradi, scaglionando le riaperture per quattro settimane: secondo un calendario stilato dal governo, il 27 aprile dovrebbero ripartire le fabbriche di macchine industriali per l'agricoltura e la silvicoltura, ma anche l'edilizia residenziale pubblica, per i cantieri di scuole, carceri e per le opere contro il dissesto idrogeologico; il 4 maggio è prevista la ripartenza dei cantieri privati, Lotto e Superenalotto e delle industrie del tessile e della moda; l'11 maggio potrebbero avere il via libera i negozi d'abbigliamento, calzature e tutti gli altri esercizi commerciali che finora sono rimasti chiusi (ma non i centri commerciali e i mercati rionali che non vendono alimenti; bar e ristoranti non prima del 18 maggio, così come centri estetici e parrucchieri.

Dal 4 maggio comunque gli italiani potranno circolare più liberamente, ma sempre con l'autocertificazione. I cittadini, dopo i ponti del 25 aprile e del 1 maggio, potranno uscire dal Comune di residenza, ma non dalla Regione. Per gli spostamenti da una Regione all'altra si dovrà attendere almeno il 18 maggio, quando, secondo le previsioni degli esperti, l'indice di contagio R0, che al momento è in Italia è compreso tra 0,3 e 0,7, potrebbe essere finalmente arrivato allo zero. Ma non si può ancora dire con certezza come andrà la curva epidemica.

Il premier Conte dovrebbe annunciare che lo sport all’aperto anche lontano dalla propria abitazione sarà consentito dopo il 4 maggio, così come gli allenamenti in solitaria, oppure a due metri di distanza dagli altri. Prevista anche la riapertura di parchi e  giardini pubblici: i bambini potranno fare una passeggiata e giocare all’aperto, accompagnati dai loro genitori.

Più difficile invece che riprenda il calcio. Come ha spiegato il professor Gianni Rezza dell'Istituto superiore di sanità "per questo sport non ci sono condizioni di rischio ‘zero' e in questo caso c'è anche un contatto fisico".

Per quanto riguarda le scuole è ormai altamente probabile che i circa 8 milioni di studenti si rivedranno in classe non prima di settembre, si attende ancora l"ufficialità.

La fine del lockdown coinciderà insomma con il ritorno al lavoro di 2,8 milioni di persone, che si aggiungono a quanti hanno continuato a lavorare durante il lockdown nelle attività considerate essenziali. Il numero di chi ritorna al lavoro in realtà è molto più ampio, perché molti saranno in smart working, con gli over 65 e altre fasce di lavoratori più in difficoltà che resteranno protetti. Le aziende dal canto loro dovranno però adeguarsi alle nuove misure di sicurezza indicate dall'Inail.

Governo pronto a chiudere alla comparsa di nuovi focolai

La cautela sarà la parola d'ordine. Se dopo il primo allentamento del lockdown in alcune zone del Paese tornassero a salire i contagi, il governo è pronto a chiudere selettivamente le aree interessate da nuovi focolai. Come ha ricordato ieri il presidente dell'Iss Brusaferro, il virus continua a circolare "tanto che esistono ancora oggi 106 zone rosse in altrettanti Comuni in 9 Regioni".

Per le eventuali chiusure che dovessero essere necessarie l'esecutivo sta decidendo se adottare un meccanismo che usi, insieme all'indice dei contagi, anche la capienza degli ospedali sul territorio e la disponibilità di dispositivi di protezione individuale. Dovrà stabilire se inserire un automatismo che vincoli le Regioni o se procedere di caso in caso.

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