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Per Pillon le donne sono per natura più portate per l’accudimento, i maschi per le materie tecniche

Il senatore Pillon ha attaccato l’Università di Bari, che ha proposta un’iniziativa per diminuire il gender gap, abbassando le tasse per donne che si iscrivono a corsi di laurea che hanno un tasso di frequenza femminile sotto il 30%: “È naturale che i maschi siano più appassionati a discipline tecniche mentre le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all’accudimento”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Simone Pillon
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Il senatore Pillon ha pubblicato un post sui social contro un'iniziativa dell'Università di Bari per l'anno accademico 2021/2022. L'Ateneo pugliese ha deciso di sostenere concretamente le studentesse dell'Ateneo, provando a scardinare stereotipi sessisti, che spingono le donne ad evitare determinate materie e specializzazioni che sono prevalentemente appannaggio degli uomini, per ragioni culturali e sociali. L'idea dell'Università degli Studi Aldo Moro di Bari è quella di ridurre le tasse per le donne che frequentano alcuni corsi di laurea tecnico-scientifici che hanno un tasso di frequenza femminile sotto il 30%. Una misura pensata per contrastare il gender gap, incentivando le donne a specializzarsi anche in ambiti in cui sono meno presenti.

Ma secondo il parlamentare leghista la prevalenza di uomini iscritti ad alcuni corsi di laurea è da imputare a normali inclinazioni legate al genere. Come se ci fossero materie più "indicate" per i ragazzi e materie più adatte alle ragazze.

"L'università di Bari spinge per far iscrivere ragazze a corsi di laurea tipicamente frequentati in prevalenza dai ragazzi. È naturale che i maschi siano più appassionati a discipline tecniche, tipo ingegneria mineraria per esempio, mentre le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all'accudimento, come per esempio ostetricia. Questo però non sta bene ai cultori del Gender, secondo i quali ci DEVONO essere il 50% di donne nelle miniere e il 50% di uomini a fare puericultura". 

Il senatore Simone Pillon vuole insomma cristallizzare gli uomini e le donne in schemi precostituiti e ben definiti: "Ovviamente ognuno è libero, e ci sono le sacrosante eccezioni, ma è naturale che le ragazze siano portate verso alcune professioni e i ragazzi verso altre. Imporre ai maschi di pagare più delle femmine per orientare la libera scelta di un percorso universitario è un modo di fare ideologico, finalizzato a manipolare le persone e la società".

Per Pillon "la cosa divertente è che proprio sulla base della stessa ideologia Gender, orgogliosamente propugnata dal DDL Zan, agli studenti maschi basterà autopercepirsi come femmine per i pochi minuti necessari all'atto dell'iscrizione per poter beneficiare legalmente dello sconto…Già Manzoni insegnava che più le regole sono idiote, più è facile aggirarle…PS: Chissà cosa ne pensa il ministro…Proverò a chiederglielo". 

Le reazioni al post di Pillon

L'ex ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina è tra le prime a replicare: "Le donne della Lega non hanno niente da dire? Anche loro pensano che uomini-giocare-pallone e donne-allattare-figli? L’accesso delle ragazze alle materie Stem è una cosa seria. Ci sono linee guida e progetti a cui abbiamo lavorato che per fortuna vanno avanti nonostante Pillon", ha scritto su Twitter la deputata M5S.

"Secondo Simone Pillon è ‘naturale' che ‘i maschi siano più appassionati a discipline tecniche' mentre ‘le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all'accudimento'. Insomma, di fronte alla bella iniziativa dell'Università di Bari per incoraggiare le ragazze a intraprendere percorsi di laurea come Fisica o Informatica che sono quasi esclusivamente appannaggio dei colleghi uomini, il senatore leghista riesce comunque a dare una risposta medievale", hanno commentato Ubaldo Pagano e Marco Lacarra, deputati del Partito Democratico.

"Per lui le donne devono fare certi mestieri e non possono sognarsi di fare altro, perché sono più portate ‘a fare puericultura' che a specializzarsi in materie tecniche e scientifiche. Un'esternazione che riflette il mondo ideale di Pillon, fatto di oscurantismo e inquisizione", aggiungono.

"Marie Curie, Rita Levi-Montalcini, Margherita Hack (solo per citarne alcune) avrebbero dovuto dedicarsi ad altro. Il loro enorme contributo al progresso scientifico, per Pillon, significa poco o niente. Crediamo che Pillon debba fare uno sforzo per mettere un piede nel ventunesimo secolo. Un tempo in cui, al contrario di ciò che crede, le donne hanno il diritto e la libertà di scegliere, di sognare e di fare ciò che vogliono della loro vita. Un plauso, dunque, all'Uniba, per essersi dimostrati, al contrario del leghista, ancora una volta lungimiranti e attenti all'importante tema della parità di genere".

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