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Pensioni, Conte annuncia: “La quota 100 non verrà rinnovata e riformeremo reddito di cittadinanza”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annuncia che la quota 100 – l’anticipo pensionistico introdotto dal governo M5s-Lega – non verrà rinnovata alla sua scadenza, alla fine del 2021. Novità in arrivo anche per il reddito di cittadinanza, con nuovi progetti che riguardano l’inserimento nel mondo del lavoro.
A cura di Stefano Rizzuti
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La quota 100 non verrà rinnovata e il reddito di cittadinanza si arricchirà di nuovi progetti, venendo così modificato, almeno in parte, per quanto riguarda l'aspetto relativo all'inserimento nel mondo del lavoro. Ad annunciarlo è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo al festival dell’Economia di Trento: “Quota 100 è un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale. Non è all'ordine del giorno il rinnovo di quota 100 di quota 100”. La quota 100 è l'anticipo pensionistico introdotto dal governo M5s-Lega (guidato dallo stesso Conte) che prevede la possibilità di uscire dal lavoro con almeno 62 anni d'età e 38 di contributi. Si dovrà, quindi, riformare le pensioni: “Tra le riforme che ci aspettano possiamo anche lavorare su quella delle pensioni. Dobbiamo metterci attorno a un tavolo: ad esempio fare una lista dei lavori usuranti mi sembra la prospettiva migliore. Un professore universitario vorrebbe lavorare a settant'anni, mentre in tanti lavori usuranti non possiamo prospettare una vita lavorativa così lunga. Dobbiamo avere il coraggio di differenziare”.

Conte su reddito di cittadinanza: dal 2021 nuovo progetto

Modifiche in arrivo, invece, per il reddito di cittadinanza. Conte spiega: “Meno male che avevamo una misura di protezione sociale come il reddito di cittadinanza cui abbiamo aggiunto il reddito di emergenza. Certo si possono sempre migliorare in fase di attuazione. In due anni calare una misura così complessa in un tessuto sociale che presenta criticità strutturali non è affatto semplice. Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro. Ho già avuto due incontri con i ministri competenti: dobbiamo completare quest'altro polo e dobbiamo riorganizzare anche una sorta di network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori. Dobbiamo cercare di costruire un percorso coordinato. Spero che nei primi mesi del 2021 potremo presentare l'altro progetto, quello che incrocia l'attuazione del reddito di cittadinanza con l'inserimento nel mondo del lavoro”.

La modifica dei decreti sicurezza

Per quanto riguarda la modifica dei decreti sicurezza, Conte spiega che “prima dell’estate è già stato fatto un lavoro intenso. Vogliamo allargare il meccanismo di sicurezza e protezione per i cittadini e per i migranti stessi, che arrivano spesso in condizioni di fortuna. È un progetto molto più ampio che cercheremo di integrare nelle modifiche che al primo Consiglio dei ministri utile cercheremo di portare. Ci stiamo lavorando adesso sul piano tecnico”. Conte commenta anche la proposta della Commissione europea per il nuovo patto su immigrazione e asilo: “Nessuno può pensare che la gestione dei flussi migratori, un fenomeno così complesso e da gestire con approccio multilivello, possa essere risolto da un mese all'altro. È un percorso che stiamo facendo e che già ha segnato una prima tappa nell'estate 2018 quando maturò la consapevolezza che Dublino dovesse essere superato. La proposta della Commissione europea è un passaggio non trascurabile ma sicuramente non è l'approdo di una politica europea efficace di gestione dei flussi migratori”.

Covid, Conte esclude nuovi lockdown

Per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus, il presidente del Consiglio assicura che non ci saranno nuovi lockdown: “Io l'ho escluso pubblicamente un nuovo lockdown perché siamo in una condizione completamente diversa rispetto ai primi mesi dell'anno. Lockdown come l'abbiamo vissuto no. Ma non possiamo escludere, se si svilupperanno focolai specifici, interventi circoscritti”. Per quanto riguarda il mondo della scuola, invece, Conte sostiene che si tratti di un “problema serio: lo stiamo affrontando seriamente. Abbiamo investito 7 miliardi. Le graduatorie sono gestite con trasparenza, la digitalizzazione ha messo in evidenza alcuni errori ma abbiamo fatto tantissimo”.

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