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Decreti sicurezza, stop alle multe milionarie alle Ong e ridotti i termini per la cittadinanza

Cancellazione delle multe milionarie alle Ong, riduzione dei termini per il riconoscimento della cittadinanza, allargamento delle maglie per accedere alla protezione umanitaria, possibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe e di convertire il permesso di soggiorno in permesso di lavoro: ecco alcune novità nella bozza di testo che dovrebbe modificare i decreti sicurezza di Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno.
A cura di Annalisa Girardi
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Immagine di repertorio
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"Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, nonché in materia di diritto penale": così si intitola la bozza di testo che dovrebbe modificare i decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini quando era ministro dell'Interno con il governo gialloverde. Scompare quindi la parola sicurezza, per far spazio a un nuovo "sistema di accoglienza e integrazione". Il testo si compone di 9 articoli e interviene su vari aspetti: vengono cancellate le multe milionarie alle Ong, ridotti i termini per il riconoscimento della cittadinanza, allargate le maglie per accedere alla protezione umanitaria, ammessa la possibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all'anagrafe e quella di convertire il permesso di soggiorno in permesso di lavoro.

Queste le principali modifiche che sono quindi attese sul tavolo del Consiglio dei ministri e su cui è basata la modifica dei decreti Salvini. Come anticipato, non sono più comprese le multe fino a un milione di euro per le navi umanitarie che violano il divieto di navigazione. Queste però non spariscono del tutto: sono semplicemente abbassate dai 10 mila ai 50 mila euro. Vengono comunque fatte salve le operazioni di soccorso "tempestivamente comunicate". Tuttavia, per chi non si coordina con le autorità marittime sono previste sanzioni penali che possono arrivare fino a 2 anni di reclusione.

Vengono ampliati i casi in cui poter richiedere la protezione internazionale. Potranno farlo tutti coloro che nel proprio Paese d'origine subiscono trattamenti disumani e degradanti. Per quanto riguarda i termini obbligatori per il riconoscimento della cittadinanza italiana si passa da 48 a 36 mesi. Si riammette inoltre la possibilità, per coloro che richiedono la protezione internazionale, di poter svolgere lavori socialmente utili. Si aggiunge poi la possibilità di potersi iscrivere all'anagrafe comunale: questa era stata vietata dai decreti sicurezza, ma giudicata incostituzionale dalla Consulta. Infine, il permesso di soggiorno potrà essere utilizzato come permesso di lavoro.

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