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Pd, Marcucci si dimette da capogruppo al Senato: “Ma questa non è soluzione per parità di genere”

Anche Andrea Marcucci, dopo Graziano Delrio, lascia il suo ruolo di capogruppo del Partito Democratico in Parlamento. Ma in questo caso non sono mancate le polemiche. Il senatore ha spiegato di voler dare l’esempio, ma di non condividere assolutamente il metodo e che non crede che questa sia una soluzione per favorire la parità di genere. Domani chiederà all’assemblea di votare Simona Malpezzi come prossima capogruppo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il Partito Democratico porta avanti la sua battaglia sulla parità di genere, rinnovata con l'elezione del nuovo segretario Enrico Letta. Dopo aver trovato un accordo alla Camera, con Graziano Delrio che ha deciso di farsi da parte, anche al Senato i dem eleggeranno una capogruppo donna. La svolta è stata chiesta con forza da Letta stesso, ma a Palazzo Madama la discussione è stata più lunga e complicata che a Montecitorio. Lo stesso Andrea Marcucci ha annunciato poco fa che lascerà l'incarico, ma che non ha condiviso per niente la scelta: "Credo che sia sbagliato derubricare la questione di genere e di risolverla chiedendo ai due capigruppo di Camera e Senato di farsi da parte", ha spiegato Marcucci. "Bisogna andare in profondità nella formazione della classe dirigente". Il metodo "non mi piace", la soluzione "non la considero una soluzione". Ma "detto questo credo si debba avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e fare dei gesti concreti". Anche perché "non tutti, nella storia recente, recentissima, del Pd, hanno avuto la coerenza e la determinazione di dare l’esempio. Non tutti".

Il capogruppo al Senato del Pd ha aggiunto di aver ricevuto grande supporto: "Il consenso, i messaggi, i segnali che ho ricevuto in queste ore dal gruppo del Partito Democratico al Senato sono stati di grande stima", perciò "ringrazio tutti i miei colleghi". Marcucci ha spiegato, però, che "si deve partire dall’esempio, anche non ritenendo questa una soluzione".

Marcucci ha chiesto al gruppo del Pd al Senato di sottoscrivere la candidatura di Simona Malpezzi. "Perché è una donna ma soprattutto perché è capace – ha sottolineato il capogruppo uscente – Non sono d’accordo con chi sostiene che in quel posto ci deve andare una donna chiunque sia, non fa parte del mio ragionamento e del mio modo di essere". E ha rivelato, senza fare nomi, "qualcuno me l’ha detto, ma noi abbiamo bisogno di qualità, di donne e uomini capaci". Perciò "chiederò domani mattina all’assemblea di votarla, mi auguro all’unanimità perché lo merita, la componente riformista di questo gruppo la sostiene con grande decisione". E ha concluso: "Sono felice e orgoglioso di quello che abbiamo fatto in questi tre anni tutti insieme, ho visto nel gruppo al Senato il Partito Democratico che sogno".

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