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Oggi il nuovo monitoraggio Iss, come cambiano i colori delle Regioni dalla prossima settimana

Dopo il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità atteso per questo pomeriggio non dovrebbero esserci grosse sorprese per quanto riguarda i cambi di colore delle Regioni. Il governo aveva infatti già indicato la data del 1° giugno per il passaggio in zona bianca delle prime Regioni, che però potrebbero cambiare colore da lunedì 31 maggio. Il resto del Paese dovrebbe invece restare in zona gialla.
A cura di Annalisa Girardi
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È atteso per questo pomeriggio il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità sull'andamento della situazione epidemiologica in Italia. Una volta avuti i dati, il ministero della Salute valuterà poi possibili cambi di colore per le Regioni. In realtà non dovrebbero esserci sorprese: la curva dei contagi e la pressione sugli ospedali sono in discesa praticamente in tutti i territori e non sono quindi attesi cambiamenti peggiorativi. Sappiamo anche già, in quanto stabilito dalla road map di riaperture del governo, che dal 1° giugno tre Regioni passeranno alla zona bianca. Al momento, infatti, tutto il Paese si trova in area gialla, ma con giugno le Regioni inizieranno a scendere nella fascia di rischio più bassa, dove possono praticamente riaprire tutte le attività. Vediamo quindi che cosa cambia dalla prossima settimana.

Come abbiamo detto il governo aveva indicato la data del 1° giugno per il passaggio in zona bianca delle prime Regioni. Martedì prossimo quindi, anche se negli ultimi mesi i cambi di colore sono sempre avvenuti di lunedì. Non è quindi da escludere che Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, queste le prime tre Regioni ad avere i dati da zona bianca, possano in realtà rientrare in questa fascia già a partire da lunedì 31 maggio.

Tutte le altre Regioni dovrebbero restare in giallo. Almeno fino al lunedì successivo, il 7 giugno. Per questa data è infatti atteso il passaggio di altre tre Regioni, cioè Abruzzo, Liguria e Veneto. Per entrare in zona bianca, lo ricordiamo, bisognerà registrare meno di 50 casi ogni 100 mila abitanti per tre settimane consecutive. Dal monitoraggio diffuso ieri dalla fondazione Gimbe, oltre le sei Regioni già indicate dal governo ce ne sarebbero altre due ad avere attualmente un'incidenza settimanale dei casi inferiore a 50 ogni 100 mila persone: sarebbero l'Umbria e la Provincia autonoma di Trento. Ci sono poi diverse altre Regioni che potrebbero presto unirsi a questa fascia: si tratta di Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia Romagna e Puglia, che oltre ad avere numeri bassi per quanto riguarda l'incidenza stanno anche registrando un calo importante per quanto riguarda la pressione sulle strutture sanitarie. Queste ultime Regioni dovrebbero passare alla zona bianca il 14 giungo, se i dati venissero confermati.

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