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Nel mondo ci sono oltre 150 milioni di persone a rischio carestia: l’emergenza della fame si aggrava

“Siamo di fronte alla tempesta perfetta in cui guerre, pandemia e caos climatico stringono popolazioni inermi in una morsa che non lascia via di scampo. In molte aree attraversate da sanguinosi conflitti si continua ad usare la mancanza di cibo come un’arma”: così Oxfam lancia l’allarme per l’aggravarsi dell’emergenza fame nel mondo. Nell’ultimo anno è cresciuto di sei volte il numero di persone sull’orlo della carestia: la ragione principale è la guerra, ma anche la crisi economica e il cambiamento climatico.
A cura di Annalisa Girardi
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Credit: Oxfam, Pablo Tosco
Credit: Oxfam, Pablo Tosco

Mentre il mondo interno affronta la pandemia di coronavirus, che ha ormai causato oltre 4 milioni di morti, c'è un'altra emergenza che continua ad acuirsi. È quella della fame: nell'ultimo anno è cresciuto di sei volte il numero di persone sull'orlo della carestia e solo negli ultimi mesi il numero di esseri umani che vivono l'insicurezza alimentare è cresciuto di 20 milioni. La causa principale è la guerra, insieme alla crisi economica e climatica: in totale sono oltre 100 milioni le persone che, concentrate principalmente in 23 Paesi, non hanno cibo a sufficienza. È l'allarma lanciato da Oxfam che nel suo report "Il virus della fame si moltiplica" fotografa una delle più gravi emergenze che il mondo conosca.

Dall'inizio della pandemia la fame globale è aumentata in modo esponenziale: 155 milioni di persone in questo momento sono infatti a rischio malnutrizione, in crescita rispetto all'anno scorso. Due persone su tre vivono in aree di conflitto, che è la principale causa della fame. E nel frattempo aumenta di 51 miliardi di dollari la spesa militare globale, una cifra che finanzierebbe circa sei volte la risposta umanitaria alla fame in tutto il mondo.

Non è solo la guerra a determinare questo problema. Ci sono anche la crisi economica e il peggioramento continuo dell'emergenza climatica. "Siamo di fronte alla tempesta perfetta in cui guerre, pandemia e caos climatico stringono popolazioni inermi in una morsa che non lascia via di scampo. In molte aree attraversate da sanguinosi conflitti si continua ad usare la mancanza di cibo come un’arma, lasciando le persone senza acqua o beni di prima necessità e impedendo l’arrivo degli aiuti umanitari alle comunità più colpite", ha commentato Francesco Petrelli, policy advisor per la sicurezza alimentare di Oxfam Italia, sottolineando che al momento ci sono milioni di persone in Paesi già poverissimi, ancor più penalizzati dalla pandemia ancora in corso, che non riescono a far fronte alle necessità di ogni giorno se mercati, raccolti o allevamenti da cui dipendono vengono sistematicamente distrutti nei conflitti.

Le guerre, a fine 2020, hanno portato a un picco di 48 milioni di sfollati interni. La pandemia ha contribuito ad aggravare enormemente le diseguaglianze: i dieci uomini più ricchi del pianeta l'anno scorso hanno aumentato la loro ricchezza di 413 miliardi, mentre alcune Regioni vedono aggravarsi l'emergenza della fame. Sono ad esempio lo Yemen, il Sahel, il Sud Sudan, ma anche il Brasile e l'India. L'emergenza globale continua a colpire le fasce più vulnerabili della popolazione, a partire dalle donne che spesso si trovano costrette a rinunciare al cibo per sfamare i propri figli.

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