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Migranti, Ocean Viking soccorre 112 persone in difficoltà: a bordo 38 bambini, anche un neonato

La nave Ocean Viking, delle Ong Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, ha soccorso all’alba 112 migranti al largo delle coste libiche. Si trovavano su un gommone che si stava sgonfiando. A bordo della piccola imbarcazione c’erano anche 24 donne (di cui tre incinte) e 38 minori: il più piccolo ha solo tre mesi di vita.
A cura di Stefano Rizzuti
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La nave Ocean Viking, delle Ong Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, ha soccorso all’alba di questa mattina 112 persone, tra cui anche 38 minori. Il soccorso è avvenuto al largo delle coste libiche: i migranti si trovavano a bordo di un gommone sgonfio e in difficoltà, come evidenziato anche dalle foto scattate dalla Ong e pubblicate sui canali Twitter di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere. Ora le 112 persone tratte in salvo si trovano a bordo della Ocean Viking. Il gommone è stato rintracciato a 34 miglia nautiche dalle coste della Libia: i suoi tubolari si stavano sgonfiando. Sull’imbarcazione c’erano 24 donne, di cui tre in gravidanza. Inoltre i minori presenti sono 38: tra questi c’è anche un neonato che ha solo tre mesi di vita.

Medici senza frontiere dà la notizia del soccorso in mare e scrive su Twitter: “Questa mattina presto 112 persone sono state soccorse su un gommone che si stava sgonfiando a 34 miglia nautiche dalle coste della Libia. A bordo ci sono 24 donne, di cui 3 incinte, e 38 bambini, di cui il più giovane di 3 mesi. Ora sono tutti in salvo a bordo dell’Ocean Viking”. Messaggio reiterato, poi, anche attraverso il profilo Twitter di Sos Mediterranee.

La Ocean Viking è tornata in mare proprio in questi giorni, ripartendo dal porto di Marsiglia circa una settimana fa. Durante il periodo di Natale saranno anche altre, però, le navi delle Ong in mare per il soccorso dei migranti. La spagnola Open Arms ha annunciato, il 15 dicembre, di aver lasciato il porto di Napoli per ripartire per una nuova missione: “A Natale saremo in mare, per proteggere vite in pericolo”, avevano annunciato. Ancora, in questi giorni dovrebbe ritornare nel Mediterraneo anche la Alan Kurdi, della Ong tedesca Sea Eye, che ora si trova a Palermo.

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