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Manovra, approvazione in ritardo: al Senato nessuna discussione e polemica su coperture

La legge di Bilancio dovrebbe ricevere il via libera definitivo il 30 dicembre, con la votazione sulla fiducia al Senato. A Palazzo Madama la manovra non è mai stata realmente discussa per la necessità di dare l’ok entro la fine dell’anno. In Aula si apre la polemica sulle presunte mancate coperture che richiederanno un decreto correttivo.
A cura di Stefano Rizzuti
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La manovra da 40 miliardi è stata approvata alla Camera e nelle prossime ore arriverà il via libera definitivo da parte del Senato. Una legge di Bilancio che verrà approvata all’ultimo, entro la fine dell’anno, per scongiurare l’esercizio provvisorio. La manovra deve essere convertita in legge entro il 31 dicembre e per questo al Senato non ci sarà tempo per un vero esame del provvedimento, con un voto che avverrà sostanzialmente a scatola chiusa e senza possibilità di intervento, con gli emendamenti presentati in commissione che non sono stati neanche esaminati.

Manovra, la polemica al Senato su mancate coperture

La discussione al Senato si è aperta non senza polemiche. Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega, denuncia in Aula che servirà un decreto legge correttivo rispetto alla manovra “perché ci sarebbero degli errori: sarebbe opportuno che il governo spiegasse al Parlamento quali sono questi errori”. Secondo Gilberto Pichetto Fratin, di Forza Italia, mancano le “coperture delle misure”. Fonti del ministero dell’economia assicurano che non ci sono problemi di copertura, ma solo un “errore tecnico formale” che riguarderebbe il taglio del cuneo fiscale. A spiegarlo, in Aula, è anche il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani: “Non solo c'è copertura ma adesso è sovracoperta. Erano previsti 3,3 miliardi e la norma così come è scritta costa la metà. Quindi c'è una sovra copertura per 1,6 miliardi e rotti”. Senza correzione, secondo Misiani, ci sarebbe più di un miliardo che non verrebbe impegnato. Serve quindi intervenire per garantire che la detrazione sia di 1.200 euro annui e non 600, come avverrebbe senza correzione.

Il calendario della manovra: approvazione il 30 dicembre

Il via libera della Camera è arrivato in netto ritardo, dopo il Natale, solamente il 27 dicembre. Ora il testo è in aula al Senato, ma senza il voto di mandato al relatore in commissione Bilancio. Gli oltre 300 emendamenti in commissione non sono stati discussi. In Aula si tiene la discussione generale fino a questa sera, poi domani mattina – mercoledì 30 dicembre – dovrebbe iniziare la discussione sulla fiducia con la successiva votazione forse in tarda mattinata. L’ok definitivo, quindi, dovrebbe arrivare il 30 dicembre. Quasi un record, considerando che solamente nel 2004 e nel 2018 l’ok definitivo è arrivato dopo Natale. L’ultimo caso, quello del 2018, si è verificato con il governo Conte I formato da M5s e Lega: allora si approvò proprio il 30 dicembre, dopo un doppio passaggio alla Camera.

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