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Lifeline in acque maltesi per ripararsi dalle onde: oggi l’attracco

La nave di Lifeline, in cerca di riparo dal vento e dalle onde, ha ottenuto il permesso di entrare in acque maltesi. Per concedere il permesso all’ong di attraccare, Malta sta aspettando il via libera da tutti gli Stati Ue che dovrebbero accogliere i 230 migranti. L’ostacolo principale è il ministro degli Interni tedesco Seehofer, che non vuole che la Germania partecipi all’accordo di suddivisione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo giorni di navigazione, la Lifeline ha finalmente ottenuto il permesso di entrare in acque maltesi, per cercare riparo dalle cattive condizioni meteo. È la stessa ong tedesca a riferirlo. Secondo Quanto ha detto il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli la nave si sta avvicinando alla costa: "È una grande vittoria per l'Italia che può diventare un vittoria per tutta l'Europa, ma solo se prevarrà la solidarietà sugli egoismi. Se accadrà, l’isola potrà essere ricordata come la Ventotene del nuovo secolo". 

"La Lifeline avrà il permesso di attraccare a Malta nel pomeriggio di oggi" – ha detto il premier maltese Joseph Muscat, in conferenza stampa – "La colpa della vicenda ricade sul capitano", ha sottolineato.

Ieri gli operatori hanno scritto diversi tweet, per denunciare le condizioni di salute precarie dell'equipaggio: "Un giorno fa è arrivata la notizia che siamo autorizzati ad entrare a Malta, ma non abbiamo ancora ottenuto l'approvazione" – ha scritto l'ong – "Chiediamo ora se siamo autorizzati a proteggerci almeno dalle alte onde e dal forte vento al largo della costa maltese. Molti a bordo stanno soffrendo di mal di mare". Messaggi con richieste di aiuto si sono susseguiti nella notte: "Siamo bloccati con quasi 250 persone a bordo da 5 giorni perché nessuno ci offre un rifugio sicuro. Molte persone hanno già bisogno di cure mediche intensive". Così hanno twittato dalla Lifeline alle 3:23. E ancora, poco prima avevano comunicato: "Guardia costiera/nave da guerra verso di noi. Finora nessun contatto radio e nessuna idea di cosa vogliano". 

A bordo del natante ci sono ancora 230 migranti, anche se qualcuno è stato fatto scendere con urgenza a causa di condizioni di salute precarie: la situazione di stallo sembrava essersi sbloccata ieri mattina, quando il presidente Macron prima, e il premier Conte dopo, avevano annunciato, dopo il colloquio riservato della sera prima, la possibilità che fosse appunto l'isola-Stato ad accogliere i profughi. Il ‘sì' di Malta era però vincolato alla successiva ripartizione dei migranti tra altri Paesi Ue: "Lo sforzo diplomatico del primo ministro di Malta e delle istituzioni europee sta portando a un accordo ad hoc per la distribuzione dei migranti che si trovano a bordo della Lifeline, tra un certo numero di Stati membri disposti" – è quanto aveva spiegato su Twitter l'ambasciatore maltese a Roma Vanessa Frazier – "Quattro Stati membri hanno già confermato la loro partecipazione" – ha detto la Frazier – "mentre altri due stanno valutando il caso". Secondo Axel Steier, portavoce di Lifeline, l'attesa protratta per la nave sarebbe stata causata dal ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer. Il ministro ha impedito che Germania partecipasse all'accordo e accogliesse una quota dei profughi della nave Lifeline. "Tutti gli altri politici avrebbero la volontà di risolvere il problema", aveva spiegato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert.

Non appena la nave entrerà nei porti maltesi, verrà aperta un'indagine: il ministro dei Trasporti Toninelli ha parlato dell'intenzione di intraprendere possibili azioni nei confronti della Lifeline, che avrebbe ignorato le istruzioni impartite dalle autorità italiane. L'Mrcc di Roma aveva chiesto infatti all'ong di lasciare campo libero alle operazioni di salvataggio della Guardia costiera libica.

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