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Ong, Lifeline salva 250 profughi. Toninelli: “Avviata un’indagine, non collabora con la Libia”

I ministri Toninelli e Di Maio annunciano un’indagine in corso per controllare l’operato di Lifeline: “Non stanno collaborando con la guardia costiera Libica che, dalle prime informazioni acquisite, stava intervenendo per salvare i migranti e riportarli su suolo libico. Operazione di sua stretta competenza, trattandosi di eventi accaduti in mare libico”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La nave della ong Lifeline è intervenuta in soccorso di 300-400 migranti a bordo di alcuni gommini a largo delle coste libiche. I soccorritori hanno chiesto aiuto alla guardia costiera italiana o a qualche mercantile che incrocia in zona. Si è mossa anche una motovedetta da Tripoli, contattata dalla Guardia costiera italiana. La Lifeline è intervenuta in acque Sar (ricerca e soccorso) libiche. "Ci aspettiamo – dicono dalla ong – comportamento professionale e che le forze libiche rispettino la legge internazionale".

Ma il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli l'organizzazione umanitaria sta agendo al di fuori delle leggi e del diritto del mare e ha chiesto alla Guardia costiera italiana di avviare un'indagine: "È notizia di queste ore che la nave Ong Lifeline sta agendo in acque libiche fuori da ogni regola, fuori dal diritto internazionale. Hanno imbarcato circa 250 naufraghi senza avere i mezzi tecnici per poter garantire l'incolumità degli stessi naufraghi e dell'equipaggio", ha scritto in un post su Facebook.

E poi ha attaccato l'ong, che secondo le informazioni in possesso del ministero non sta collaborando con le autorità libiche: "Non stanno collaborando con la guardia costiera Libica che, dalle prime informazioni acquisite, stava intervenendo per salvare i migranti e riportarli su suolo libico. Operazione di sua stretta competenza, trattandosi di eventi accaduti in mare libico. Non abbiamo nulla contro le Ong ma siamo e continuiamo ad essere per il rispetto della legalità. Soprattutto quando si parla di vite umane. A ciò va aggiunto che ad oggi non abbiamo ancora riscontri sull'effettiva appartenenza all'Olanda della nave Ong Lifeline, come anche della Seefuchs, che pure batte bandiera dei Paesi Bassi. Per questi motivi sono costretto a chiedere alla Guardia Costiera italiana di avviare un'indagine di bandiera per verificare l'effettiva corrispondenza tra il vessillo battuto dalla nave e l'appartenenza a quella stessa nazionalità".

Il vicepremier Di Maio ha ribadito le parole del ministro pentastellato, sottolinenando l'importanza del rispetto della legalità: "Avviata l'indagine di bandiera sulla nave Ong Lifeline, che non sta collaborando con la Guardia Costiera Libica, per verificare la corrispondenza tra il vessillo battuto dalla nave e l'appartenenza a quella stessa nazionalità", ha scritto Di Maio sul suo profilo twitter.

Toninelli ha incassato il consenso anche dei capigruppo di Camera e Senato del Movimento, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli: "Il diritto del mare non permette la navigazione a navi non regolari. Quindi il Ministro Danilo Toninelli ha fatto benissimo a richiedere alla Guardia Costiera italiana di avviare una indagine di bandiera sulla nave della Ong Lifeline. Non abbiamo nulla contro le ONG ma il rispetto della legalità è fondamentale, specialmente quando si tratta di vite umane".  

La risposta dell'Olanda

"Seefuchs e Lifeline non viaggiano con bandiera olandese, secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos). Queste navi appartengono a Ong tedesche e non sono registrate in Olanda. Pertanto l'Olanda non può dare istruzioni a queste imbarcazioni. L'Italia è a conoscenza della posizione olandese". Così ha scritto su Twitter la rappresentanza dei Paesi Bassi presso l'Ue.

Toninelli ha replicato con un post su Facebook, in cui ha ribadito che Lifeline si muove in una situazione di illegalità, ed è di fatto priva di cittadinanza: "In queste ore stanziano le navi di Seefuchs e Lifeline vicino alle Coste libiche. 224 migranti sono stati caricati questa mattina a bordo di Lifeline, battente bandiera olandese, nonostante il natante, di 32 metri, abbia una capienza di 50 persone. Un fatto gravissimo. Stava intervenendo la Guardia costiera libica, contattata da quella italiana, ma l'ong ha deciso di agire illegittimamente andando contro qualsiasi regola del diritto internazionale del mare. La presenza di queste navi sta incoraggiando la partenza dei barconi della morte. E in più non hanno le caratteristiche tecniche per effettuare i salvataggi e mettono così in pericolo la vita dei migranti. Il governo olandese ha appena dichiarato che la nave in questione batte illegalmente bandiera olandese, e quindi di fatto è una nave apolide, che non potrebbe navigare in acque internazionali e nel mare libico. Per questo abbiamo aperto un'inchiesta. Se le informazioni fossero confermate passeremmo al sequestro della nave".

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